Aldo Balestra
Diritto & Rovescio
di

Anche i drammi dei bimbi
nella bolla Covid-governo

Un bambino alle prese con i social. Sotto, i funerali di Antonella, la bambina di 10 anni suicida a Palermo
Un bambino alle prese con i social. Sotto, i funerali di Antonella, la bambina di 10 anni suicida a Palermo
di Aldo Balestra
Martedì 26 Gennaio 2021, 18:30 - Ultimo agg. 19:06
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«Prova estrema sui social: bara bianca e palloncini ai funerali», Palermo. Ansa, 26.01.2021 ore 12.12
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Dentro la grande “bolla” Covid entra di tutto. E tutto si perde rapidamente, da un anno in qua. Piccoli e grandi fatti devono sgomitare per trovare diritto di cittadinanza nella graduatoria delle notizie, di fronte ai mille rivoli di un evento mondiale così grave, condizionante, ma che a volte pure - soprattutto nell'ultimo periodo - diventa terreno di scontro tra politica e politicanti, virologi e presunti tali, con annesse squadre di opinionisti, esperti, sondaggisti, nani e ballerine, dentro i giornali e nei programmi tv.

Ma molto altro accade, anche se ce ne accorgiamo a fatica. Nel quotidiano, non facile e spesso ingrato compito di stabilire la gerarchia delle notizie, finisce che vicende importanti, di interesse comune, scivolino molto giù nella graduatoria della narrazione e, dunque molto spesso, dell'interesse. Muoiono nel giro di poche ore due bambini, a Palermo e Bari, lei di 10 e lui di 9 anni, con una corda attorno al collo, spinti al soffocamento volontario da giochi e meccanismi mostruosi che manipolano, attraverso i social amati e adoperati con disinvoltura dai più piccoli nelle loro stanzette. D'accordo, ecco le cronache. Eppure, al massimo in uno-due giorni, tutto scompare, tutto si stempera, tutto si perde nella grande, avvolgente  bolla del Covid. Sempre meno tempo per analizzare, riflettere.

E non bastava la pandemia. In Italia (è la democrazia, bellezza, e poi accade anche in Olanda) se c'è crisi di governo in piena pandemia, se la conta in Senato diventa un pallottoliere per regolare il mercato dei voti, se si tirano conti politici anche di infimo profilo, ecco che persino il Covid diventa meno ingombrante.

Perché bisogna far spazio alla politica. Ed ecco che la “bolla” si allarga, ha la nuova dimensione Covid-Governo, e tutto quel che di spurio riesce ad entrare si perde molto più rapidamente.  Perché c'è poco spazio. Anche se si tratta delle vite di due bimbi, vittime dei social, che finiscono per scambiare l'irreale per reale, che hanno perso il piacere e l'imprevedibilità di una vita normale, dei giochi veri con i coetanei, per entrare nel tunnel ignoto dei social o del dark web, fino a suicidarsi. O a essere uccisi in diretta social, come avvenuto oggi negli Usa ad una quindicenne.

Il prezzo che si sta pagando è altissimo. Ce ne accorgeremo poi, i guasti della bolla dentro la quale stiamo vivendo li porteremo sulla pelle, più o meno coscientemente. Il guaio è che se prima impiegavamo del tempo a dimenticare, a lenire i dolori, ora tutto corre a velocità vorticosa. Tutto evapora e non riusciamo a ragionarci su. Nella “bolla” anche il concetto del tempo, insieme a quello delle certezze, e a ciò che ci interessa, si deforma irrimediabilmente.
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«Solo attraverso il tempo si vince il tempo», Thomas Stearns Eliot, Quattro quartetti

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