Aldo Balestra
Diritto & Rovescio
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Coerenza tanto al chilo
Trump impari da Lisa

La deputata italiana Lisa Noja e il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump
La deputata italiana Lisa Noja e il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump
di Aldo Balestra
Mercoledì 7 Ottobre 2020, 10:56 - Ultimo agg. 20:49
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«Covid: Noja, ho problemi ma uso mascherina, lo facciano tutti», Ansa, 6 ottobre 11.47
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Ma che volete che sappia e cosa importi, a Donald Trump, dell'appello di Lisa Noja, 46 anni, deputata di Italia Viva, avvocato civilista, disabile affetta da terribile amiotrofia spinale. In fondo è solo una parlamentare di un Paese amico che si chiama Italia, nazione piccola e fedele, sole, pizza e macaruni, ma nemmeno tra le più importanti nel vasto scacchiere geopolitico del mondo.
Lisa in Italia fa politica faticosamente, occupandosi di welfare, lotta per i diritti di chi è malato meno, come e più di lei, è una deputata che ha problemi respiratori e per muoversi ha bisogno della carrozzina elettrica. Figuriamoci che può importare - a uno come lui, che ora ha l'unico e disperato obiettivo di farsi rieleggere presidente del Paese più potente del mondo - l'appello di questa piccola e tenace politica italiana.

«Io faccio molta fatica a tenere la mascherina perché ho serie difficoltà di respirazione, ma se lo faccio io per tante ore allora lo possono fare tutti», ha detto Lisa Noja ai suoi colleghi deputati, rimarcando le volte che il presidente della Camera, Fico, deve richiamare all'ordine i suoi colleghi come può fare un insegnante con i suoi scolaretti. E l'appello è significativo proprio mentre il governo si vede costretto al giro di vite rendendo obbligatorio sul territorio nazionale l'utilizzo, sempre, della mascherina.

Ha parlato a fatica, Lisa, in nome della dolorosa conoscenza del mondo dei medici e degli ospedali, ma soprattutto con il rispetto di chi si misura, come l'umanità intera, con un virus subdolo e invisibile che fa ammalare, uccide, condiziona vite ed economie, ma che si può tenere a bada - come la scienza si affanna a ripetere in attesa del vaccino - con misure di prevenzione semplici, a cominciare dalla mascherina sul viso. Ha parlato, Lisa Noja, nelle stesse ore in cui Donald Trump - che sulla Covid ha preso in questi mesi più d'una terribile scivolata, sottovalutando il problema prima di essere egli stesso contagiato - ha iniziato una ringalluzzita offensiva negazionista, «è come l'influenza», ipse dixit, come un qualsiasi ignorante, un qualsiasi terrapiattista, come quelli che dicono, e lui l'ha detto tranne poi sostenere che scherzava, che basta iniettarsi nelle vene un po' di disinfettante.

Appena dimesso dall'ospedale dove vergava fogli bianchi per far vedere al mondo che stava lavorando, ancora con la malattia addosso, ha tolto con rabbia la mascherina sotto il portico della White House, contenendo a fatica la tosse, il saluto militare impettito e poi bla-bla-bla. Mossa studiata a tavolino dagli strateghi della politica e non conta che Trump così possa finire per apparire, in fondo, una sorta di burattino di se stesso. Con il rischio, però, di trascinare in un vortice inarrestabile un'ampia parte della sua immensa e fantastica Nazione, che finora ha già pagato alla pandemia un tributo di oltre 200mila morti.

Speriamo davvero per Trump che sia più forte lui della Covid, e lo speriamo per i milioni di malati nel mondo, nel nostro Paese, nella nostra Campania salita purtroppo sulla vetta delle regioni più contagiate con scenari che vanno esplorati nel massimo rispetto. Nella coerenza dei comportamenti.

Ecco, la coerenza. In un Parlamento dove ci sono politici seri, ma anche tanti negazionisti ed esibizionisti alla “Coviddi non esiste”, la lezione l'ha data una donna che conosce cosa sia il dolore. La coerenza è tratto distintivo dei più intelligenti e dei più forti, sempre. Non si compra, e non si vende, tanto al chilo.
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«Un atto coerente isolato è la più grande incoerenza» (Don Lorenzo Milani)

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