Giorgio Ursicino
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di Giorgio Ursicino

Adrian Newey lascia la Red Bull, la Ferrari tenta il dream team con Hamilton

Adrian Newey, il geniale progestista britannico della Red Bull
Adrian Newey, il geniale progestista britannico della Red Bull
di Giorgio Ursicino
Venerdì 26 Aprile 2024, 09:49 - Ultimo agg. 27 Aprile, 09:10
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Se fosse vero, sarebbe una bomba. Il progettista più vincente della storia della Formula 1 starebbe per fare le valigie, lasciare la natia Inghilterra e trasferire armi e bagagli nell’eremo di Maranello, la roccaforte sicuramente più prestigiosa della Motor Valley, icona planetaria del motorismo sportivo. Qualcosa di molto simile alla “Silicon” nell’ambito del motorsport e dell’automotive in generale. Cosa avrebbe convinto il geniale progettista britannico a fare, alla tenera età di quasi 66 anni, il grande passo più volte rifiutato in passato per ora si può solo ipotizzare anche perché, dal fronte italico, c’è il riserbo più assoluto. I rumors arrivano dalla Germania dove la fonte è parecchio accreditata.

Si tratta, infatti, di “Auto Motor und Sport” che, da sempre, ha i suoi canali privilegiati che le fanno da antenna per fiutare certi filoni. Le notizie sono molteplici. La prima, condizione necessaria ma non certo sufficiente perché si concretizzi il puzzle, è la fuoriuscita del mago della Red Bull che lavora a Milton Keynes da un ventennio, cioè da quando era poco più di un ragazzo anche se con una fama ed un curriculum nell’universo della velocità già da brividi. Adrian, con questa scelta, spezzerebbe il sodalizio apparentemente indissolubile con Chris Horner ed Helmut Marko che ha portato alla sfilza di trofei più corposa nella F1 del nuovo millennio. Proprio questo, insieme alla ciliegina di concludere la carriera in groppa al Cavallino più famoso del mondo, sarebbe la scintilla che ha fatto deflagrare la bomba.

La “querelle” che ha coinvolto il team principal della RB, trascinato in una spiacevole vicenda con una dipendente poi chiarita, ha lasciato profondi strascichi interni che hanno spezzato quell’atmosfera idilliaca, quasi famigliare, che c’era prima nel team austro-inglese dei bibitari.

L’arrivo del tecnico dei tecnici in Emilia sarebbe la certificazione che Frédéric Vasseur ha ricevuto un mandato molto profondo dal presidente-azionista John Elkann già emersa con il “ratto” Hamilton. Una vera scorribanda nelle terre di Sua Maestà considerata la vera culla della F1. Certo, c’è chi dice che si punterebbe più sull’esperienza che sull’ardore giovanile ma, in ogni caso, lo spessore è molto profondo.

Poi ci sono le alternative che Adrian sicuramente avrebbe e che si accenderebbero ulteriormente se il divorzio anticipato si potesse consumare (il contratto scade alla fine del 2025). È voce confermata l’offerta da parte di Aston Martin che, sotto la guida dell’imprenditore canadese Lawrence Stroll, sta mettendo in piedi un’operazione ambiziosissima che vede coinvolto, oltre al veterano Fernando Alonso, anche l’asso pigliatutto Honda dal 2026, quando inizierà la nuova era tecnica basata proprio sui motori. Non ultime ci sarebbero la manovre sempre molto funambolistiche di Toto Wolff.

Il team manager della Mercedes scopre sempre qualcuna delle sue carte, per giocarsi quelle più coperte. L’obiettivo numero uno dell’ex finanziere è cancellare l’onta dello scippo di Lewis da parte dell’amico Fred, trasformando l’apparente problema (l’Imperatore ha la sua età) in una grandissima opportunità: mettere le mani sull’attuale fenomeno che è Max Verstappen, unico erede in termini di risultati e di talento di Senna e del baronetto. Per arrivare a super Max, Adrian sarebbe un bel biglietto da visita anche perché il progettista potrebbe andare al lavoro con l’autista, senza necessità di emigrare.

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