Bonus cultura con truffa sequestrati 2, 5 milioni

Clienti dirottati con un sistema sul web La scoperta dopo una denuncia al Mic

Bonus Cultura
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di Biagio Salvati
Lunedì 31 Luglio 2023, 10:03
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Ammonta a quasi due milioni e mezzo di euro il sequestro preventivo, "per equivalenza", firmato dal gip del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere nei confronti di due amministratori di quattro distinte società di informatica con sede a Cellole, accusati in concorso di truffa per il conseguimento di erogazioni pubbliche e di evasione fiscale (per uno solo degli amministratori). Il sequestro eseguito dalla Guardia di Finanza sulla base di un'indagine della Procura di Santa Maria Capua Vetere, risale a qualche giorno fa, ma gli episodi contestati si riferiscono a reati fra il 2017 e il 2020. Indagati Antonio Rafaniello, al quale sono riferibili le società e ditta Teknotrend, Tekno Trend Srl e Omega Srl, alcune delle quali poi cessate o in liquidazione e Filomena Crudo, già legale rappresentante della Shop 2k Srl, coinvolta in un procedimento simile a Cassino e poi assolta.

Tramite queste società, che esercitavano anche via web il commercio di computer, software e attrezzature per l'ufficio, i possessori dei Bonus Cultura venivano indirizzati verso il sito della Teknotrend dove si poteva accedere al "regolamento coupon", proponendo quindi la conversione dell'importo del contributo statale in un coupon Teknotrend.

Il coupon aveva un valore corrispondente al bonus ridotto del 15 per cento e poteva essere utilizzato per l'acquisto di apparecchiature elettroniche diverse.

Tutto è nato da alcune segnalazioni giunte al Mibact su un uso improprio del Bonus Cultura da parte della Omega S.r.l. (precedentemente nota come Teknotrand srl). Le attività che aderiscono a questa iniziativa devono presentare al Ministero le fatture del valore totale dei voucher utilizzati per ottenere il pagamento dalla Consap, concessionaria del Ministero del Tesoro e Finanze. Durante le indagini è emerso che la Teknotrend consentiva ai possessori del Bonus Cultura di acquistare strumenti diversi da quelli ammessi per il contributo.

Ai clienti veniva offerta la possibilità di convertire l'importo del bonus in un "coupon Teknotrend" di valore equivalente, spendibile per l'acquisto di altri articoli dell'azienda, come smartphone, computer, tablet, televisori e videogiochi. Questi articoli non rientravano nell'elenco di prodotti consentiti dalla legge. Ipotizzato anche un reato di frode fiscale. Nei confronti di Rafaniello, originario del sessano - difeso dall'avvocato Carlo De Stavola - il gip ha disposto il sequestro di 2 milioni e duecentomila euro; mentre per la Crudo, originaria del basso Lazio difesa dall'avvocato Roberto Palermo la somma del sequestro ammonta a più di 200 mila euro.

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