Cancro, esami costosi; i malati insorgono:
«Costretti a scegliere fra bollette e analisi»

Cancro, esami costosi; i malati insorgono: «Costretti a scegliere fra bollette e analisi»
di Ornella Mincione
Lunedì 20 Giugno 2022, 09:20
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Non bastava la diagnosi di cancro. Ora si aggiungono i costi altissimi degli esami di controllo e di quelli diagnostici. Per non parlare di chi vuole sottoporsi allo screening, come da indicazione di tutti gli enti sanitari, locali e non.
È la delibera numero 599 varata dal consiglio della Regione Campania lo scorso dicembre il nemico numero uno dei pazienti oncologici di tutta la Campania. Secondo tale provvedimento, vengono istituiti tetti di spesa anche per loro che hanno necessità non soltanto dell'esame o della visita in sè, ma di una tempistica celere e utile in modo da sottoporsi alle terapie per affrontare la malattia neoplastica. Una rivoluzione in negativo su tutta la linea che intacca fortemente la qualità di vita (non solo l'assistenza sanitaria) dei pazienti con tumore, costretti a pagare cifre altissime per la tac o la Pet Tac di controllo, per non parlare degli esami di laboratorio e le visite oncologiche.

È stata una paziente casertana, Manuela Dell'Unto, ad avere l'idea ad aprile scorso di raccogliere le firme di quanti, non solo a Caserta ma in tutte le province campane, avrebbero subito (e hanno subito) le conseguenze della delibera 599. «Avevo bisogno di una risonanza magnetica urgente - racconta Manuela, già paziente oncologica - e stando ai tempi previsti avrei dovuto aspettare due mesi per sapere cosa fosse un'altra macchia sospetta». L'esame Pet Tac che legge al dettaglio l'entità delle masse «è molto costosa e pochissimi ospedali pubblici hanno la macchina per poterla eseguire», spiega ancora Manuela. Un disagio profondo, importante quello economico che pesa ulteriormente sulle spalle di ammalati gravi, alle prese con una battaglia durissima, quotidiana, costante.

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«Alle 4 di mattina mi è venuta l'idea di raccogliere le firme - racconta ancora Manuela - Nessuna associazione ci ha dato voce. Così abbiamo fatto da noi». Sono stati 85 mila i firmatari della petizione che Manuela, insieme a Teresa Tartaglione, Antonella Capriati e altre pazienti, ha presentato il 16 giugno scorso al presidente del consiglio regionale Gennaro Oliviero: «È stato un incontro informale. Abbiamo parlato con lui e altri funzionari nel salotto che precede il suo ufficio. Ci ha ascoltati e ora aspettiamo di poter tornare il 23 giugno». In questa data Manuela e le altre, porta voci di un disagio che coinvolge i pazienti oncologici di tutta la Campania, parleranno in consiglio, ascoltati da tutti i membri. In realtà è già stata protocollata una mozione contro la delibera 599, dove, stando alle parole del presidente Oliviero, sono contenute le istanze di diversi ammalati contrari alla delibera. Tale mozione è stata votata all'unanimità dal consiglio regionale il 3 maggio scorso. Purtroppo nonostante la sensibilità di tanti rappresentanti istituzionali, le cose non sono cambiate e oggi i malati oncologici si trovano a dover mettere mano al portafoglio per potersi garantire il diritto alla salute che, nel loro caso, si tratta di un forte e costante monitoraggio attraverso apparecchiature sofisticate e costose. «Che noi con il codice 048 e 049 dobbiamo pagare per i controlli e che un qualsiasi cittadino debba pagare per gli esami di screening è assurdo in una terra come la nostra dove c'è la più alta incidenza di tumori e leucemie», continua ancora Manuela. Si tratta di pazienti di tutte le tipologie oncologiche, che necessitano di tutte le terapie (dalla chemio, alla radio e alla terapia biologica).

«Se fosse capitato quando ho ricevuto la diagnosi, io mi sarei suicidata.

Come si può affrontare una malattia così severa portando dietro anche il peso di non poter pagare le bollette? Proprio qui, in questa terra così provata e così travagliata?», chiede Manuela, in nome degli 85 mila firmatari di tutta la regione che proprio in questi giorni continuano ad aumentare, «non escludo che possano diventare 90 mila per il giorno in cui dobbiamo tornare in regione». La speranza è che non solo venga ritirata tale delibera ma che ciò venga fatto nel minor tempo possibile, visto che ogni giorno sono migliaia di pazienti che necessitano di assistenza. Non è un caso che l'oncologia sia la branca specialistica che fra le pochissime, non è suscettibile di sospensione in nessuna circostanza, così come è stato anche in piena emergenza Covid.

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