In corso da un paio di giorni opere di restauro delle piazzole spartitraffico e relativi segnali verticali danneggiati, abbattuti o reclinati in varie zone della città, dalla periferia al centro, uno scossone l'ha dato l'assessore al Traffico e mobilità Massimiliano Marzo sul quale ma è normale si sono appuntati strali di segnalazioni, provvedimenti adottati e siamo nella normalità che diventa eccezionalità attesi i tempi solitamente impiegati a riparare guasti. Cordoli rimessi a nuovo e segnali rimessi in verticale, niente più pose angolari come giapponesi nei cerimoniosi saluti, c'è da sperare in future tregue di vandali e nelle telecamere, dove ci sono, per individuare i danneggiatori volontari o meno che siano.
In tema di sollecitazioni c'è da intervenire per quanto riguarda le segnalazioni delle installazioni di apparecchi defibrillatori, ai cancelli di molti istituti di istruzione grandi pannelli topografici con i cuori rossi trafitti da scarica elettrica che indicano le postazioni ove è possibile prelevare dai contenitori l'apparecchio salvavita in soccorso di quanti, malauguratamente, possano averne necessità per crisi cardiache improvvise.
I defibrillatori che resistono si trovano, segnalati sulla mappa esposta nei pressi delle scuole, in piazza Prefettura a un passo dalla questura; sotto il porticato della casa comunale, lato piazza Vanvitelli; in via Acquaviva n. 134, adiacente la farmacia; in via Sant'Antonio 30, adiacente gli uffici della Publiservizi; piazza della Seta a San Leucio nell'angolo adiacente l'ufficio postale. Le apparecchiature si sono salvate, intuibilmente, per la vicinanza alla questura e alla Comune, per l'attiguità alla farmacia e per le telecamere attive dell'ufficio postale a San Leucio. E' grave, però, che le segnalazioni de Il Mattino del gennaio e del luglio 2021, riguardanti i furti dei defibrillatori nelle zone in cui sono stati sempre segnalati come presenti, siano rimasti a tutt'oggi ignorate. Se i defibrillatori sono ritenuti indispensabili, allora dovevano essere già da mesi sostituiti ma nessuno, né dell'agenzia che cura la campagna di utilità sociale stava a Palermo e si è trasferita di recente a Bari nè del Comune e nemmeno delle associazioni che si erano adoperate per caratterizzare Caserta come «città cardioprotetta» ha mai raccolto l'allarme e si è adoperato per l'installazione di nuovi defibrillatori. «Evidentemente le apparecchiature sono ritenute scarsamente utili, per questo motivo non hanno mai sostituito quelle rubate osservava ieri un passante in corso Giannone . In caso di necessità, inoltre, chi sarà mai in grado di farle funzionare? Si fa prima ad allertare i servizi di emergenza del 112 o del 118 che interverrebbero certamente in tempo».