Si apre la forbice sociale: più dichiarazioni
al top ma cresce la soglia di povertà

Si apre la forbice sociale: più dichiarazioni al top ma cresce la soglia di povertà
di Domenico Zampelli
Domenica 17 Aprile 2022, 11:21
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Redditi e impatto pandemia in provincia di Caserta, dall'analisi dei dati sulle dichiarazioni dei redditi 2021 appena pubblicate dal Mef emerge un quadro in cui la soglia di povertà insidia un abitante su cinque, e si concentra nei centri più grandi, con un campanello d'allarme in particolar modo per Castel Volturno. Ma nel contempo Terra di Lavoro vede anche aumentare i redditi al top, mentre il capoluogo si conferma ai vertici in Campania nella media pro capite, aumentando fra l'altro l'importo rispetto al 2020. Accade solo qui e a Benevento, i cui numeri raggiungono quelli di Napoli.

Chiari, nudi e crudi i numeri forniti dal dipartimento delle Finanze. Nella nostra provincia i titolari di redditi al di sotto della soglia dei 10mila euro annui, quelli che in pratica gravitano intorno alla soglia di povertà, sono quasi 200mila. Per la precisione 198.677, contro i 198.934 della precedente dichiarazione. Cambia poco. Specie per i centri maggiori, salvo poche eccezioni: sono in tutto 39 i Comuni che vedono aumentare questa categoria di contribuenti, quella che senza dubbio fa più fatica. Numeri preoccupanti in particolare a Castel Volturno, dove i titolari di redditi più bassi sono passati in un anno da 5.418 a 5.772, con un incremento di 354 residenti. Le dichiarazioni al minimo aumentano anche a Teverola (quasi tremila) e a Cellole, dove si oltrepassa quota duemila. Ci sono peraltro, fortunatamente, territori in controtendenza: su tutti Mondragone (dove le dichiarazioni al minimo sono scese da 8.236 a 7.875), Casapesenna (in calo di 130 unità) e San Marco Evangelista (meno 70).

Ma c'è un'altra preoccupazione che prende corpo: quella legata a una forbice economica che inevitabilmente è destinata a diventare una forbice sociale. La vediamo in particolar modo nel capoluogo e ad Aversa, Maddaloni, Santa Maria Capua Vetere e Orta di Atella: in questi centri aumentano sia i redditi più bassi che quelli al top (oltre 120mila euro), aumentando il divario fra chi è sempre più ricco e chi invece sta diventando sempre più povero. In particolare, Caserta conta ora 27 super dichiarazioni in più (erano 421, sono diventate 438), mentre Aversa è salita da 115 a 142, Santa Maria Capua Vetere da 86 a 100, Maddaloni da 26 a 38, e Orta di Atella da 8 a 10. Più bilanciati i dati di San Nicola la Strada, dove aumentano i ricchi (da 33 a 35) ma diminuiscono i poveri (da 4219 a 4174). Calano entrambe le categorie, infine, sia a Sessa Aurunca che a Casal di Principe. Nel complesso, i redditi al top salgono in provincia dai 1.149 dell'ultima dichiarazione agli attuali 1.327.

Il reddito pro capite, sviluppato da uno studio Sole 24Ore-Intwig, assegna anche quest'anno a Caserta il primo posto in Campania. Gli abitanti guadagnano in media 22.399 euro, con un aumento di 39 euro rispetto alla precedente dichiarazione.

Seguono, più distaccate rispetto allo scorso anno anche perché hanno un dato in diminuzione, Salerno (21.566 euro) e Avellino (21.484). E la pandemia non ha scalfito la ripresa dei redditi a Benevento: intorno all'Arco di Traiano la media è salita a 19.175 euro con un incremento di ben 119 euro rispetto all'anno precedente, portando il capoluogo sannita a ridosso della città di Napoli, il cui reddito pro capite dal canto suo è sceso a 19.490 abitanti. Guardando invece ai maggiori centri in Terra di Lavoro scopriamo che solo intorno alla Reggia i contribuenti dichiarano più della media nazionale, che si attesta a 19.796 euro. Per il resto la classifica vede una curiosità relativa al dato di Giano Vetusto.

Nel piccolo centro il reddito pro capite è salito di ben 943 euro rispetto alla precedente dichiarazione, portandosi a quota 18.723 euro, somma che vale il secondo posto provinciale. Al terzo posto c'è Casagiove: reddito medio 18.402 euro, in calo di 240 euro rispetto alla dichiarazione 2020. La mini graduatoria prosegue, per quanto riguarda i centri maggiori, con Aversa (18.271 euro, meno 60 euro), Santa Maria Capua Vetere (18.221 euro, in aumento di 48 euro), San Nicola la Strada (17.910 euro per colpa di un calo superiore ai 400 euro), Capua (17.834 euro, meno 135), San Prisco (16.444 euro, meno 208), Marcianise (16.225, in aumento di 27 euro), Santa Maria a Vico (15.271, meno 107 euro), Sessa Aurunca (15.151, più 34 euro), Maddaloni (14.942, meno 116 euro), Teverola (14.778, meno 132 euro), Sant'Arpino (14.739, meno 70 euro), Trentola Ducenta (14.702, più 31 euro), Lusciano (14.310, meno 68 euro) e Teano (14.266, più 136 euro).

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