Caserta: in Consiglio dopo la bufera attacchi e verifiche Dem

Tensioni all'indomani del brusco stop alla seduta

Il Consiglio comunale di Caserta
Il Consiglio comunale di Caserta
di Daniela Volpecina
Domenica 15 Ottobre 2023, 09:52
4 Minuti di Lettura

I consiglieri comunali del Pd invitano a una riflessione interna al partito. Italia viva esorta i colleghi della maggioranza a fare chiarezza per non pregiudicare l'operato del consiglio. Gli esponenti del centrodestra non ci stanno ad essere strumentalizzati e chiariscono la loro posizione sulle ultime tematiche affrontate in assise. È un tutti contro tutti quello che emerge all'indomani della scontro che si è consumato tra il sindaco Carlo Marino e i consiglieri Matteo Donisi del Pd e Raffaele Giovine di "Caserta Decide", quest'ultimo seduto tra i banchi della minoranza, al termine di un civico consesso interrotto bruscamente per l'assenza del numero legale. A innescare i malumori tra le fila della maggioranza la decisione dei due consiglieri, entrambi del centrosinistra, di non votare una delibera per il riconoscimento di una somma, pari a circa 600mila euro di fondi ministeriali, all'associazione che sta svolgendo il servizio di accoglienza dei minori stranieri non accompagnati.

Una scelta che ha indispettito il primo cittadino e gran parte dello schieramento che hanno deciso di abbandonare l'aula proprio nel momento in cui si sarebbe dovuta affrontare la discussione sulla mozione presentata da Giovine sul salario minimo. «È giunto il momento di affrontare una riflessione seria all'interno del Pd e in seno alla maggioranza fa notare Giovanni Comunale del Pd quanto accaduto venerdì in consiglio non è un episodio isolato.

Non è la prima volta infatti che il collega Donisi si astiene dal votare documenti finanziari. Mi sembra un gesto politicamente scorretto oltre che una mancanza di rispetto nei confronti degli altri consiglieri che, votando, si assumono delle responsabilità nei confronti dell'amministrazione e della città». E in relazione alle motivazioni addotte da Donisi che aveva dichiarato di non aver votato perché non coinvolto preventivamente nella discussione politica sulla materia, Comunale aggiunge: «Non è vero che non è stato coinvolto, è lui che non si presenta mai alle riunioni».

E su Giovine, Comunale precisa: «Registro una incongruenza politica da parte sua, non ha voluto votare la delibera sulle politiche sociali malgrado il parere positivo dell'ufficio ragioneria mentre si è ostinato per la mozione sul salario minimo nonostante il parere contrario del segretario comunale e le evidenti carenze procedurali riscontrate». Invita a fare chiarezza Massimiliano Palmiero di Iv: «È evidente che esiste una frattura all'interno del Pd - commenta - che va affrontata e sanata al più presto perché sta condizionando sistematicamente, in modo negativo, i lavori della maggioranza e dell'intero consiglio su tutti i temi. Penso che una riflessione a questo punto sia doverosa e non più procrastinabile perché qui è in gioco il futuro e la tenuta della maggioranza». L'invito al dialogo era arrivato in verità a poche ore dal consiglio proprio da Donisi che, facendo riferimento alla decisione del sindaco e di parte della maggioranza di abbandonare l'aula, aveva commentato: «Forse è il caso di aprire una discussione seria su cosa significhi realmente essere il centrosinistra progressista in questa città. Su un tema come lo sfruttamento dei lavoratori, non si può far saltare il numero legale per non approvare».

Video

Ad alzare i toni anche i consiglieri di opposizione che tengono a precisare le ragioni del loro non voto sull'inclusione dei minori stranieri. «È scorretto dire che ci siamo astenuti perché contrari all'accoglienza sottolinea Roberto Desiderio della lista "Caserta tu" noi abbiamo detto no a un atto di natura tecnica che, a nostro avviso, rappresenta un caso di "mala gestione". Ci è stato chiesto cioè di sanare un debito fuori bilancio per un'attività già svolta senza impegno di spesa. Una scelta che non condividiamo e che quindi ci siamo rifiutati di votare». Ancora più netta la posizione di Pasquale Napoletano di Fi: «Quella dei debiti fuori bilancio è una cattiva prassi che va avanti da troppi anni e che erode le casse oltre che l'immagine del Comune. Quella di venerdì è l'ennesima spaccatura in seno alla maggioranza che testimonia un dato non di poco conto e cioè che il sindaco più che espressione del Pd, che è rimasto al suo posto al momento della discussione della mozione di Giovine, sembra essere diventato il rappresentante dei moderati. Sono loro che lo hanno seguito, abbandonando l'aula per impedire l'approvazione del testo sul salario minimo».

 

© RIPRODUZIONE RISERVATA