Caserta, il mercato perde appeal
«Preferiscono i centri commerciali»

Caserta, il mercato perde appeal «Preferiscono i centri commerciali»
di Nadia Verdile
Domenica 20 Settembre 2020, 09:26 - Ultimo agg. 13:32
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Il mercato di via Ruta è lo specchio dei tempi in città. Fino a qualche anno fa era ambito anche dai napoletani che molto lo frequentavano di sabato, oggi è sempre più vuoto. Il mercoledì è terra desolata. Solo un terzo degli stalli sono occupati. Il sabato poco più della metà. «È diventato desolante dice Sebastiano Bernardo, presidente provinciale dell'Anva Confesercenti, l'associazione nazionale commercianti su aree pubbliche ci sono spazi vuoti a perdita d'occhio e questo fa male ai venditori e agli acquirenti». Dall'ingresso principale del mercato, inoltrarsi sul lato destro è come viaggiare nel nulla. Gli stalli sono tutti vuoti e il colpo d'occhio è disorientante.

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«Quello che da tempo chiediamo all'amministrazione comunale - continua Bernardo - è la rimodulazione degli spazi e la riorganizzazione della fiera. Abbiamo ricevuto la disponibilità dell'assessore Emiliano Casale, attendiamo che la disponibilità diventi fatti». E in realtà il diradamento dei banchi vendita a Via Ruta dura da tempo e aumenta nel tempo. «Ce lo ricordiamo tutti aggiunge il presidente quando a Caserta arrivavano non solo dai paesi limitrofi ma anche da fuori provincia. Venivano dal napoletano, dal beneventano. C'era un'offerta eccezionale e la clientela era tanta. Ora le cose sono cambiate. Da qualche tempo la crisi del settore si è fatta sempre più sentire, abbiamo una concorrenza spietata nei centri commerciali. Caldo o freddo che sia un centro commerciale offre condizioni di accoglienza con le quali noi non possiamo competere». Per questo anche è necessario intervenire nella rimodulazione dei posti.

Uno scollamento tra gli spazi richiesti e quelli lasciati vuoti dà un'ulteriore sensazione di decadimento. E poi manca l'ordine, manca la distinzione tra i settori. «In tutti i mercati - continua Bernardo - la vendita dell'abbigliamento nuovo e usato è separata. Facciamo l'esempio di Santa Maria Capua Vetere. Ci sono proprio due entrate diverse. Perché questa cosa che un tempo a Caserta era rispettata adesso non c'è più? Se io che vendo abiti nuovi, faccio una promozione, un lancio, non potrò mai competere, anche se i prodotti sono diversi, con l'attrazione che esercita sul compratore un pezzo a un euro nel banco accanto al mio. Per carità, nulla contro l'usato, ma poiché si tratta di due cose distinte e separate è necessario che siano separate anche nella geografia dell'area mercatale».
 

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Intanto che si attende la razionalizzazione degli spazi ritorna nelle preoccupazioni dei venditori l'arrivo del freddo. «Sono anni sostiene Bernardo che chiediamo di provvedere ad una copertura dell'area che ci permetta di lavorare più dignitosamente. Fra poco arriverà il freddo e qui, quando soffia il vento, è terribile.
Siamo costretti a lavorare in pessime condizioni e anche la gente ci pensa due volte prima di venire a farsi trascinare dalle folate. Contiamo sulla promessa fattaci. Ci sono fondi regionali ed europei a cui attingere per coprire l'area. Speriamo che questo avvenga». A conti fatti, tra crisi del settore e paura del Covid la vita per i venditori del mercato si è fatta più difficile e meno remunerativa. Tanti hanno cambiato piazza, molti preferiscono andare nel Lazio. Gli unici che non sembrano risentire del momento difficile sono i parcheggiatori abusivi.

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