Caserta, piazza Vanvitelli «orfana»
di segnali: restano solo i paletti

Caserta, piazza Vanvitelli «orfana» di segnali: restano solo i paletti
di Franco Tontoli
Giovedì 30 Gennaio 2020, 08:29
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Piazza Vanvitelli, dall'angolo dell'edicola fino a quello della ex Banca d'Italia, c'erano fino a un anno fa segnali di divieto di sosta e di fermata per i mezzi di trasporto pubblico, per questi anche strisce gialle e la panchina con sedile, poi anche il segnale per la sosta dei taxi un premio a chi ne trovi uno e relativa segnaletica orizzontale.
Soltanto quest'ultima è dotata del segnale verticale, quindi integrante della prescrizione prevista dal codice della strada, le altre segnalazioni orizzontali non hanno segnaletica verticale che se è stata rimossa da qualcuno nell'ambito dei servizi di traffico e viabilità lasciando i paletti orfani e ben visibili, significa che è stato abolito il divieto di sosta e anche abolita la fermata dei mezzi pubblici del servizio urbano. I bus e i minibus continuano a fermarsi e a sostare, le auto private parcheggiate lungo il marciapiede vengono invece «ornate» con i foglietti verdi delle multe nel corso delle ricorrenti battute di caccia delle pattuglie di polizia urbana sguinzagliate a «fare cassa».
Molti automobilisti pagano, altri ricorrono alimentando traffico di carte e raccomandate, invocando ragioni ritenute sacrosante a rigor di comune buonsenso e opinabili a seconda di sentenze emesse su questo tipo di contenzioso. Multati per divieto di sosta, perché se il segnale non c'è? Incerta la legittimità della sanzione se basata sulla sola sussistenza dello stallo di colore giallo che delimita la fermata dei veicoli di trasporto pubblico. Questi veicoli, in assenza della relativa tabella segnaletica non si devono né fermare né tantomeno possono sostare. E per i veicoli pubblici lo stesso ragionamento vale per il lato opposto, anche lungo questo marciapiede sono sparite le tabelle di fermata, ci sono i segnali di divieto di sosta cui anche i conducenti degli autobus devono attenersi. Invece multe ai soli automobilisti, in questo caso a ragione perché i segnali ci sono, ma tolleranza per gli altri che, a rigor di segnale di divieto, è ingiustificata.

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Tutto un disordine derivante dalla rimozione della segnaletica, decisione difficile da comprendere, il sospetto di fare da esca a quanti, assente la segnaletica, ritengono possibile la sosta tranne ritrovarsi, se incappati nella giornata sfortunata, sanzionati. E' questo il disordine che caratterizza la città, la improvvisazione, le decisioni prese sul momento nel chiudere al transito una strada nevralgica e centrale succedeva martedì scorso in via Crispo per lavori di manutenzione a un edificio privato, lavori necessari ma non preavvisati all'utenza con cartelli un paio di giorni prima come si fa con le maratone. Si invocano miglioramenti dei servizi che quando dipendenti da un impegno finanziario per quanto minimo vengono dichiarati irrealizzabili. Passi. Ma quando miglioramenti e innovazioni sono esenti da spese come nel caso di piazza Vanvitelli, perché non ci si adopera, soprattutto per migliorare il servizio viabilità? Questi i misteri, come l'inattività per la inversione della viabilità automobilistica in via Graefer, provvedimenti esente da spese più volte suggerito. Si tratta del segmento di strada perpendicolare a via Ruggiero e viale Michelangelo su cui affaccia il Palazzo di Giustizia. Qui, a evitare intoppi ai due incroci opposti, sarebbe opportuno disporre la circolazione a sinistra per chi accede dai due lati in via Graefer senza interferire con chi procede in senso opposto. Inversione dei due cartelli? Operazione immane.
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