Mozzarella e metalli l'export con gli Usa,
Caserta pronta ad accelerare

Mozzarella e metalli l'export con gli Usa, Caserta pronta ad accelerare
di Domenico Zampelli
Martedì 2 Novembre 2021, 08:25 - Ultimo agg. 19:13
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La tregua commerciale fra Stati Uniti e Unione Europea per i dazi doganali raggiunta a margine dei lavori del G20 di Roma è un'ottima notizia per la provincia di Caserta. Che potrà dare ulteriormente impulso ad un rapporto commerciale che attualmente vale 100 milioni di euro annui. E che vede Terra di Lavoro terzo partner italiano più importante in America nel settore dei metalli non ferrosi, preceduta solo dalle province di Arezzo e Brescia.

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Proprio così. Secondo i dati forniti da Exportpedia, da un lato l'agroalimentare e, in particolare, la mozzarella di bufala rappresenta l'eccellenza nell'export ma il maggiore guadagno risiede in altre categorie. In primis, il settore dei metalli non ferrosi (ai quali appartiene l'alluminio), che nel 2020 ha visto, nonostante i dazi, un controvalore pari a 28 milioni, in aumento del 46% rispetto ai 20 fatti registrare nel 2019.

E quest'anno dovrebbe andare ancora meglio, visto che nel solo primo semestre Caserta è a quota 16 milioni, il doppio rispetto allo scorso anno. Una performance che aggiungendo aereonautica e automotive (formando così il settore metalmeccanica) supera i 30 milioni di euro. Secondo posto per il polo della chimica: 16 milioni e mezzo nel 2020, nel primo semestre di quest'anno l'export è a quota otto milioni, ma è importante sottolineare che il mercato americano è tra i pochi a mantenersi vitale, laddove in Europa, come pure in Canada e Brasile i numeri tendono a calare. Subito dopo c'è l'agroalimentare: 13 milioni il controvalore delle esportazioni dello scorso anno verso gli Usa, mentre nel primo semestre di quest'anno sono stati già superati i sette milioni di euro. Seguono in questa speciale classifica il «sistema casa» (mobili, elettrodomestici ma soprattutto prodotti in plastica), che lo scorso anno ha consentito alle attività del settore di vendere negli States per un controvalore pari a 6,4 milioni di euro mentre nel primo semestre di quest'anno la quota è già arrivata a 3,7 milioni, e il «sistema moda» (in primis calzature e abbigliamento, ma anche tessile e pelletteria) che lo scorso anno ha visto esportazioni per 4,6 milioni di euro mentre nel primo semestre di quest'anno sono stati toccati i due milioni.

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Tirando un po' le somme, si può apprezzare il costante aumento della partnership con gli Usa: il valore dell'export è salito anche nell'anno del Covid, passando dai 70 milioni del 2019 a 88 milioni di euro, una cifra destinata ad incrementarsi ulteriormente nel 2021 visto che nel solo primo semestre ha toccato quota 52 milioni contro i 42 del 2020 e i 27 del 2019. Rafforzando la terza posizione degli Usa come destinazione dell'export made in Caserta. Al momento le prime due posizioni sono occupate dalla Germania (180 milioni di euro sia nel 2019 che nel 2020, nel primo semestre di quest'anno 113 milioni) e dalla Francia (130 milioni nel 2020, in calo di 30 milioni rispetto al 2019, quota che peraltro potrebbe essere riconquistata nel 2021, visto che nel primo semestre vengono sfiorati i 90 milioni). L'auspicio a questo punto è che la rimozione da parte dell'Amministrazione Biden della decisione trumpiana di gravare le esportazioni Ue con dazi del 25% possa rappresentare un volano per la provincia di Caserta, visti i settori più interessati ed il connesso valore economico per il Vecchio Continente, quantificato in oltre 10 miliardi di dollari. Numeri alla mano, se da queste parti la progressione nelle esportazioni dovesse essere la stessa che si era manifestata prima dei dazi e della successiva pandemia, gli States potrebbero diventare a breve il secondo partner commerciale, ma soprattutto portare un po' di ulteriore ricchezza in un territorio in cui gli indicatori economici ne certificano l'assoluto bisogno.

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