Lo scandalo delle patenti facili:
sgominata la cricca, 13 arresti

Lo scandalo delle patenti facili: sgominata la cricca, 13 arresti
Lunedì 30 Settembre 2019, 09:46 - Ultimo agg. 15:40
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Tangenti dai 1.300 ai 2.500 euro per il rilascio di patenti. È quanto emerso dall'indagine della Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere e della Polizia di Stato a carico di titolari di autoscuole e funzionari della Motorizzazione Civile di Caserta, che ha portato all'arresto di 13 persone su ordine del Gip, otto finite in carcere, cinque ai domiciliari.

In manette è finito in particolare il 65enne Gaetano Aurilio, ristretto ai domiciliari, ex direttore della Motorizzazione Civile di Caserta, ritenuto dagli inquirenti uno degli organizzatori dell'attività illecita insieme al titolare di una scuola guida di Marcianise, Silvestro Ferraro, 61enne, finito in carcere.

I due indagati - ha accertato la Squadra Mobile di Caserta - avrebbero intascato il denaro versato dalle persone che dovevano conseguire il titolo di guida, trattenendone una parte per sé, e utilizzando il resto per «oliare» il sistema, ovvero per pagare tangenti ad altri funzionari della Motorizzazione che presiedevano agli esami; questi ultimi dovevano garantire la buona riuscita della prova, ovvero truccarla, omettendo controlli sull'identità dei candidati o alterando i verbali di esame.
 

​I titolari delle autoscuole dirottavano inoltre i candidati che avevano versato la tangente verso sessioni di esami più «facili», dove vi erano commissioni esaminatrici formate dai funzionari compiacenti. Chi pagava di più - è emerso - riceveva un trattamento migliore dall'organizzazione: dai filmati girati dagli uomini della Squadra Mobile di Caserta, è stato infatti accertato che un componente dell'organizzazione, il dipendente di un'autoscuola Francesco Iadicicco (finito in carcere), andava a fare gli esami al posto dei candidati che avevano sborsato oltre 2.000 euro di tangente, contando sulla complicità dei componenti della commissione che omettevano di procedere all'identificazione; i candidati che pagavano una cifra inferiore, di circa 1.300-1.500 euro, dovevano andare invece a sostenere personalmente l'esame, ma venivano dotati di una ricetrasmittente fornita da Iadicicco, che suggeriva le risposte alle domande.

Nell'indagine sono indagate 49 persone in totale.
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