Trapianti di fegato senza referente:
​«A Caserta promesse disattese»

Trapianti di fegato senza referente: «A Caserta promesse disattese»
di Ornella Mincione
Lunedì 19 Agosto 2019, 12:00
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Caos per i trapiantati e i trapiantandi di fegato. «Avevamo avuto delle rassicurazioni dall'ex manager Ferrante, venute meno su tutta la linea. Ecco perché ho richiesto quanto prima un incontro al commissario Mariano, con cui spero di trovare una soluzione». A dichiararlo è Franco Martino, presidente dell'Aitf, l'associazione italiana Trapiantati di fegato della provincia di Caserta.

La storia è semplice. Con la quiescenza del primario del reparto di Gastroenterologia Guido Piai del primo agosto scorso, cui fa riferimento l'Uosd di Fisiopatologia epatica del progetto Satte (specifico per questi pazienti) e con il mancato rinnovo del contratto alla responsabile Giovanna Valente, scaduto il 15 agosto, dirigente medico specializzato per i pazienti trapiantati e trapiantandi da almeno dieci anni, c'è la massima allerta riguardo il passaggio di testimone dell'unità specializzata, ora assegnata a Rosario Cuomo.
 
«Il fatto è che non è stato indetto neanche un avviso per articolo 18, per l'incarico da direttore del reparto. E, al netto delle competenze di tutti i gastroenterologi attivi al nosocomio casertano, sulla cui professionalità nessuno ha dubbi, bisogna pensare che il lavoro sui trapiantati e il follow up riservato ai trapiantandi necessità di una specificità professionale ulteriore, quale era quella del primario Piai e quella acquisita in dieci anni di lavoro dalla dottoressa Valente», continua ancora Martino. Poi, si è dovuto constatare che, a partire dal 16 agosto 2019, centinaia di trapiantati e trapiantandi di fegato in forza alla Uosd Fisiopatologia Epatica Satte dell'aorn Sant'Anna e San Sebastiano di Caserta si vengono a trovare, in un solo colpo, «completamente orfani di ambedue i medici specialisti preposti alla loro specifica assistenza. Tutto questo, nonostante che l'unità dipartimentale sia ben presente nel Piano Sanitario Aziendale con un organico di ben due medici, tre infermieri e due posti letto di day hospital, oltre a costituire un fiore all'occhiello dell'ospedale casertano e della stessa intera rete del follow up istituita nel sistema trapianti del Centro regionale trapianti della Campania», continua il presidente dell'Aitf (L'associazione, appunto). Il fatto è che dal direttore Ferrante, «avevamo messo in luce questa evenienza, ma ora ci siamo trovati in queste condizioni», aggiunge Martino, che fino alla nuova nomina del manager, Ferrante non ha più avuto modo di confrontarsi sulla questione.

Intanto, L'Aitf ha «informato i vari attori istituzionali della sanità regionale su quanto sta accadendo - continua ancora Martino, attraverso una nota diramata ieri - e ha chiesto un incontro urgente al nuovo commissario straordinario Carmine Mariano per capire cosa intenda fare per poter riparare a questo che noi consideriamo un vero e proprio misfatto' ordito ai danni di tanti pazienti esasperati che, seriamente preoccupati, chiedono notizie alla loro associazione su quanto sta accadendo e sul perché, già in queste ultime settimane sono stati rispediti a casa dal personale infermieristico, il quale, nonostante il noto spirito di abnegazione al servizio che lo ha sempre contraddistinto in questi anni, suo malgrado, non può fornire loro l'assistenza programmata a causa della mancanza di medici specialisti, che siano in grado di prescrivere i dovuti piani terapeutici». C'è da dire che nel frattempo, si stanno svolgendo quei lavori di adeguamento per i locali del nosocomio assegnati proprio all'Aitf per seguire i pazienti in attesa di trapianto e condurre più serenamente il follow up di coloro che sono stati già sottoposti all'intervento, creando in qualche modo una sorta di multidisciplinareità necessaria all'assistenza postuma al trapianto.
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