Cira, sferzata della Corte dei Conti:
«Dieci milioni di euro andati perduti»

Cira, sferzata della Corte dei Conti: «Dieci milioni di euro andati perduti»
di Emanuele Tirelli
Martedì 26 Gennaio 2021, 07:00
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Oltre dieci milioni di euro persi tra il 2016 e il 2018, con poco più di tre solo in quell’ultimo anno. È una delle vicende che emergono dalla relazione sulla gestione finanziaria 2018 del Cira di Capua da parte della Sezione di Controllo sugli enti della Corte dei Conti. «Si tratta di vicende antiche e ancora da chiudere», commenta l’ingegnere Pasquale Cangiano, dirigente responsabile delle Relazioni Istituzionali per il Centro Italiano Ricerche Aerospaziali. «Molte di queste sono già in via di risoluzione. E l’attuale presidente Giuseppe Morsillo sta facendo di tutto per concluderle». 

La perdita, si legge, è dovuta «da un lato, a una contrazione del risultato della gestione caratteristica di 3.249.473 euro determinata da una flessione dei ricavi di oltre sei milioni a fronte di un calo dei costi che sfiora i tre, e dall’altro lato a un saldo negativo di 0,9 milioni delle rettifiche di valore delle attività finanziarie». Questo ha comportato una diminuzione del patrimonio della società a 106,1 milioni di euro. Ed è per questo che la Corte ha sottolineato che il Cira debba attirare più commesse private per poter avere di nuovo la solidità finanziaria necessaria per il lungo periodo, per evitare che il patrimonio cali ancora di più. 

L’attenzione è stata rivolta anche ai costi del personale, che costituiscono la voce principale di spesa dell’ente e per i quali la Corte ha invitato a fare un’analisi attenta delle risorse per evitare il più possibile gli incarichi esterni.

Diminuita di oltre 311 mila euro rispetto al 2017, nel 2018 è stata di 25,94 milioni di euro «peraltro con una sensibilmente accresciuta incidenza di ben oltre tre punti percentuali, sul totale dei costi di produzione, che si attesta al 9,6». Ma su questo la Corte spiega che si tratta pure di una conseguenza della vicinanza alla scadenza del Pro.R.A. (il Programma Nazionale di Ricerche Aerospaziali, aggiornato e rifinanziato di recente). 

A saltare all’occhio della Corte sono stati anche i premi riconosciuti a impiegati, quadri e dirigenti, che, in un ammontare di quasi due milioni, vengono confrontati con la perdita di bilancio di 3.152.557 del 2018. E pertanto si legge di una «assenza di adeguata correlazione tra i risultati aziendali e la premialità riconosciuta al personale, compreso quello dirigenziale, premialità che, a prescindere dal segno e dal quantum del risultato aziendale, risulta attestarsi sempre intorno ai due milioni complessivi». Inoltre, relazione della Corte sostiene che non legare i premi al risultato aziendale rappresenta un elemento che disincentiva alla produttività e che non è utile alla competitività. E che, proprio per questo, è previsto che il premio venga corrisposto con il primo stipendio successivo all’approvazione del bilancio, senza la possibilità di erogare acconti. 

«L’anticipazione – dice Cangiano – è stata risolta con un nuovo sistema che andrà in discussione al prossimo consiglio di amministrazione. E già dallo scorso anno è stata eliminata questa possibilità. Per quanto riguarda invece i costi del personale: dal 2016 a oggi siamo passati da 373 a 343 risorse. Quindi è già alla nostra attenzione. Ma adesso è impossibile immaginare di avviare tutte le nuove attività senza qualche nuovo ingresso, anche per abbassare l’età media del personale che da noi è di oltre 50 anni, molto alta per un centro di ricerca. Poi ci sono altre vicende relative ad alcuni stipendi, ma le stiamo già risolvendo».

Per Cangiano, oggi il Cira si trova a poter garantire continuità aziendale, anche in forza del nuovo Pro.r.a. e delle scelte strategiche di privilegiare alcuni programmi. «Tutto questo permetterà ricavi e possibilità di una maggiore visibilità internazionale. Inoltre, la dottoressa Daniela Morgante (firmataria della relazione, ndr) ci dà atto di aver attivato una serie di provvedimenti utili a mitigare o a risolvere alcune criticità contenute nel documento. Ha rilevato anche di non aver trovato spesso giustificazioni adeguate al numero di affidamenti diretti esterni. Su questo, la abbiamo già ascoltata e abbiamo cercato di affidare gli incarichi di responsabili dei procedimenti ai dirigenti».  

«Negli anni scorsi ci sono state delle irregolarità gestionali e amministrative. E, nell’ultimo anno, un gruppo di legali nominato dall’attuale presidente ha lavorato per valutare le responsabilità e gli ingenti danni causati dalle singole persone coinvolte in queste vicende. Tutto ciò verrà discusso durante il prossimo consiglio per avviare le azioni legali, civili e amministrative nei confronti dei singoli soggetti». 

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