Comune di Caserta tra dissesto e creditori:
la cassa resta chiusa per Sace e Provincia

Comune di Caserta tra dissesto e creditori: la cassa resta chiusa per Sace e Provincia
di Luisa Conte
Domenica 1 Maggio 2022, 14:00
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I conti non tornano e i creditori del Comune devono ancora attendere per poter vedere soddisfatte le loro richieste di pagamento. L'Organismo straordinario di liquidazione, che si occupa del dissesto finanziario dell'ente, ha infatti pubblicato le deliberazioni delle ammissioni alla massa passiva, indicando società e soggetti che potranno ottenere i soldi richiesti e quelli non ammessi alla riscossione dei crediti. Nell'elenco spiccano bocciature pesanti per enti, aziende e professionisti che vantano milioni di euro arretrati. Parliamo della Provincia di Caserta, della Sace e dell'avvocato del Comune di Caserta.

Non cessa la «guerra» tra Palazzo Castropignano e Sace, la ditta di Mario Pagano che per diversi anni si è occupata della raccolta rifiuti sul territorio.

L'Organismo di liquidazione lo scorso 28 aprile ha bocciato ancora una volta la richiesta di ammissione alla massa passiva presentata dalla Sace per un importo di 2.451.492,53 euro. L'Osl ha rigettato la richiesta «non essendo il credito certo nel suo ammontare e per la pendenza dei procedimenti giudiziari in corso». Inoltre «nei termini di legge, non sono pervenute osservazioni in merito da parte dell'istante». La società di Pagano per vedersi riconosciuti i soldi dovuti ha presentato, oltre a molteplici ricorsi, anche due pignoramenti negli ultimi mesi: quello del parcheggio interrato di piazza Carlo di Borbone e quello relativo all'area di sosta dell'ex Caserma Pollio, per la parte di proprietà del Comune. Una battaglia, questa, che ha fatto molto rumore con l'imprenditore a puntare il dito contro l'amministrazione e il sindaco Marino a rimbalzare la palla alla Osl, l'unico organismo responsabile delle procedure in situazione di dissesto.

Ma l'organo straordinario di liquidazione ha detto «no» anche alla Provincia di Caserta che ha chiesto il pagamento di 4.714.180,26 euro per Tarsu/Tia riferita agli anni dal 2010 al 2012. Per gli esperti contabili la domanda dell'ente guidato da Giorgio Magliocca è carente di documentazione probatoria di quanto rivendicato. L'Osl ha bocciato anche le richieste dall'ingegnere Maurizio Mazzotti, per l'importo di 14.839,25 euro a titolo di rimborso spese sostenute per la tutela legale in sede giudiziaria e tre richieste di risarcimento danni per oltre settemila euro per giudizi pendenti davanti al tribunale di Santa Maria Capua Vetere. 

Non finisce qui, perché nella seduta del 28 aprile il dottor Marcello Cosconati e il dottor Massimo Cassano hanno esaminato anche la pratica riguardante l'avvocato del Comune di Caserta, Lidia Gallo, che chiede il riconoscimento di crediti per oltre 200mila euro per lavori svolti tra il 2014 e il 2021. La commissione non ha ravvisato i presupposti per l'inserimento nella massa passiva di quanto richiesto, in particolare l'inserimento non è dovuto per l'importo di 105.051 euro, «poiché in parte già pagato per sentenze intervenute nell'anno 2012, 2013 e 2014, nel limite della somma prevista nel fondo aziendale ed in parte per compenso eccedente il predetto limite. Non è dovuto per l'importo di 42.048 euro poiché in parte eccedente il limite previsto nel fondo aziendale per le sentenze pervenute nell'anno 2016 (già riconosciuto per l'istanza presentata con protocollo 103240 del 09/10/2018), in parte già pagato, nel limite della disponibilità del fondo aziendale per le sentenze con compensazione delle spese pervenute nell'anno 2017 ed in parte, per le sentenze pervenute nell'anno 2018, non di competenza della gestione liquidatoria del dissesto». Riconosciuti, invece, gli importi di 18.900 euro e 35mila euro. Quindi l'avvocato comunale si è vista ammettere alla massa passiva soltanto 54mila euro e rifiutare ben 147mila. Dovrà sperare nella decisione del tribunale anche la società Ars Urbium, che vanta crediti per 3.596.657 euro per canoni di locazione da gennaio 2006 a dicembre 2017 dell'immobile sede della polizia municipale. L'Osl, infatti, esaminata l'istruttoria, ha riscontrato che sono pendenti giudizi dinanzi al tribunale di Santa Maria Capua Vetere e pertanto non ha ammesso la ditta alla massa passiva.
 

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