Corso Trieste redivivo Cinquanta:
nuove attività alzano le saracinesche

Corso Trieste redivivo Cinquanta: nuove attività alzano le saracinesche
di Daniela Volpecina
Domenica 12 Dicembre 2021, 11:17 - Ultimo agg. 21:35
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Oltre cinquanta nuove attività commerciali apriranno i battenti a Caserta nel 2022. In prevalenza sul corso Trieste ma anche in via Mazzini, via San Carlo, via San Giovanni, piazza Vanvitelli, via Redentore e piazza Matteotti. Saranno soprattutto locali dediti alla somministrazione di alimenti e bevande ma anche attività di servizi e, sembra, due multinazionali che avrebbero scelto il capoluogo di provincia come sede dei loro store. È il dato reso noto dalle associazioni di categoria che trova conferma anche nei numeri diffusi dalla Camera di Commercio in merito alla nascita delle nuove imprese che nel 2021 ha di fatto superato le cessazioni di attività.

«Dopo lo tsunami provocato dal Covid e grazie ai bandi e ai finanziamenti pubblici come Resto al sud fa notare Salvatore Petrella, presidente di Confesercenti Caserta si registra finalmente una lieve ripresa degli investimenti in città. Basti pensare che fino a pochi mesi fa nel tratto di corso Trieste interessato dalla ztl c'erano almeno venti locali commerciali abbandonati, attualmente ne sono rimasti liberi solo cinque. Un segnale che può rappresentare un ottimo punto di partenza per la ripresa del commercio in città a patto però che gli enti locali e nazionali siano pronti a coglierlo. I nuovi investimenti da soli non sono sufficienti infatti a garantire il rilancio del settore, occorre incentivare la ripresa dei consumi e attrarre i potenziali clienti, siano essi turisti, visitatori e cittadini del posto. E a tal fine non può certo bastare l'evento sporadico o la manifestazione natalizia. Basta scendere in strada per rendersene conto. Il centro è desolato, la corsa all'acquisto non c'è e l'affluenza aumenta solo nelle ore serali e prevalentemente per effetto della movida. Così proprio non va. Sul piano locale occorre, a nostro avviso, una vera e propria programmazione a medio e lungo termine che punti, lo ripetiamo da anni, sui collegamenti tra i principali musei e siti turistici del territorio con il centro storico così da indirizzare i consumatori verso le attività commerciali del posto. Sul piano nazionale urge invece una riforma del fisco che possa realmente liberare le risorse delle famiglie e consentire loro di spendere di più. Non bisogna dimenticare infatti che la capacità di spesa dei cittadini durante il Covid è diminuita tantissimo. In Campania si stimano in media perdite di oltre 2.500 euro per ogni nucleo familiare».

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«La grande sfida dei prossimi anni rincara la dose il presidente provinciale di Confcommercio Caserta, Lucio Sindaco sarà proprio quella di rendere Caserta una città attrattiva. Attualmente i disagi e gli ostacoli al raggiungimento di questo traguardo sono tanti e notevoli. Penso all'assenza di un piano parcheggi, alle condizioni disastrose in cui versano le strade del centro, alla carenza nell'offerta di servizi al cittadino, alla difficile e crescente concorrenza esercitata dai centri commerciali e dall'e-commerce che sta drenando buona parte degli acquisti. A tutto ciò si aggiunge poi il clima di incertezza e paura legato all'emergenza sanitaria che sta delineando nuovi e imprevisti scenari. Fino ad un mese fa eravamo convinti infatti di poter trascorrere un Natale quasi normale mentre da qualche giorno gli addetti ai lavori preannunciano il ritorno a possibili restrizioni dovute alla fascia gialla o arancione. Tutto ciò incide sulle scelte dei consumatori, orienta gli acquisti e modifica, anche se indirettamente, la capacità di spesa delle famiglie. Consapevoli di tutto ciò, noi di Confcommercio ci siamo autotassati per garantire, anche se in parte, l'installazione delle luminarie in alcune strade del centro storico proprio per lanciare un segnale ai negozianti, ai cittadini e alle stesse istituzioni ma è evidente che senza una seria politica di incentivazione e senza un piano a medio e lungo termine del commercio in città, la ripresa resterà un miraggio.

Un apporto al rilancio del settore potrebbe arrivare nelle prossime settimane dalla costituzione dei distretti commerciali ma si tratta in ogni caso di un primo e piccolo passo in avanti al quale deve necessariamente far seguito un'azione mirata delle istituzioni».

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