«L'Esercito resta qui»,
la Trenta rassicura Maddaloni

«L'Esercito resta qui», la Trenta rassicura Maddaloni
di Giuseppe Miretto
Martedì 16 Luglio 2019, 12:00
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L'Esercito resta, ma cambia organizzazione: il processo di ammodernamento del parco immobiliare della Difesa toccherà anche Maddaloni. E la visita del ministro Elisabetta Trenta ha fatto tornare d'attualità, ieri pomeriggio, il «progetto di alienazione e riorganizzazione» delle strutture militari locali.
 
Tanto che quella del ministro è stata anche un'ispezione delle strutture logistiche. Se il comando della scuola di amministrazione e commissariato dell'Esercito (Sac) non lascerà Maddaloni, le attuali caserme gemelle che la ospitano sono destinate a cambiare funzione. Sembra tramontata l'ipotesi di vendita (circolata negli anni scorsi) della caserma Rispoli di via Caudina, sede del comando della Sac. Prende piede invece il progetto, già elaborato dall'ispettorato delle infrastrutture dell'Esercito, di centralizzare tutte le attività nella caserma Magrone di via Carrarone: la base operativa del primo corpo mezzi mobili-campali subirà un restyling adeguato ad accogliere sia il comando che i reparti operativi. In un clima di attesa che si trascina da 20 anni, per un futuro incerto, è stata la ministro Trenta a chiarire che è «in atto un intervento di ottimizzazione delle infrastrutture militari».

Nell'ambito di quello che è il «progetto Grandi Infrastrutture-Caserme Verdi» sarà l'Esercito a «decidere di cosa ha bisogno e quale delle due caserme potrebbe cambiare di destinazione». «Pertanto ha annunciato il ministro Trenta- a decisioni prese sarà avviato un confronto con il territorio e l'amministrazione su quel potrà essere l'utilizzo della infrastruttura dismessa». È stato il generale Francesco Riccardi, comandante della Sac, a confermare che «nell'ambito della riorganizzazione dell'Esercito, per Maddaloni di discute della razionalizzazione delle strutture logistiche». Ma è stata anche l'occasione per far conoscere al ministro, al Prefetto Ruberto, al sindaco Andrea De Filippo, al sindaco di Caserta Carlo Marino, e a tutte le autorità militari presenti, cosa è stata e cosa è la Sac che, oltre ad essere una struttura formativa dell'Esercito, è presente con attività operative in «tutti i principali teatri di intervento» con azioni di sopporto alle attività di peacekeeping (Libano, Afghanistan, Bosnia, Kossovo e ovunque sono presenti le forze armate).

A fornire lo spunto, per un dibattito atteso per anni, è stata la presentazione del libro «Il Politomane» scritto dal deputato Antonio Del Monaco (M5S). Militare di lungo corso ed ex ufficiale della Nunziatella conosce bene il mondo degli «uomini e delle donne con le stellette». «Tanto che il libro ha spiegato - che parla dei mali della politica e dell'attaccamento patologico al potere, parla indirettamente anche della funzione dell'Esercito impegnato a tutela dell'ambiente e della sicurezza stradale».

La presenza dell'Esercito sul territorio è «garanzia di legalità che supplisce alle carenza alla grave perdita di fiducia che si vive verso la politica». A condurre il dibattito è stato Alberto Zaza d'Aulisio. La Scuola di amministrazione commissariato dell'Esercito è patrimonio lustro per Maddaloni. E c'è preoccupazione per il futuro. «La Sac ha detto il sindaco De Filippo- con il suo prestigio ha dato una dimensione nazionale al nostro comune. Al cospetto di cotanto patrimonio abbiamo chiesto alla ministro di ottimizzare tutte le future trasformazioni». «Se ci dovrà essere anticipa il sindaco- l'accentramento i tutte le attività nella caserma Magroni, chiederemo che la caserma Rispoli conservi la sua vocazione di polo direzionale».
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