Sala polivalente dedicata a Giancarlo Siani nell'ex Palestra del fanciullo, in piazza De Michele a Cesa. A fare gli onori di casa, nella mattinata di ieri, in rappresentanza dell'intera amministrazione comunale, il sindaco Enzo Guida. Ospiti dell'evento, il presidente del consiglio regionale Gennaro Oliviero, la redattrice de Il Mattino Marilicia Salvia, il fratello del giornalista ucciso dalla camorra, il parlamentare Paolo Siani. A moderare i lavori il direttore di AtellaNews Francesco Paolo Legnante, con la partecipazione degli alunni della scuola media intitolata al medico patriota Francesco Bagno e la benedizione dei locali del parroco don Giuseppe Schiavone.
«Si è trattato ha affermato a margine dell'iniziativa il sindaco Guida di un momento importante per la nostra comunità.
Siani nasce a Napoli il 19 settembre del 1959. Dopo il diploma di maturità classica conseguito col massimo dei voti, si iscrive al corso di laurea in Sociologia presso la facoltà di Lettere e filosofia della Federico II; ma agli studi preferisce l'impegno nel sociale scegliendo la professione giornalistica. Gli inizi di questo suo apprendistato coincidono con il periodo in cui la Campania è percorsa da una sanguinosa guerra di camorra. Giancarlo inizia a fare il cronista, a conoscere il mondo dell'emarginazione e della violenza, a interessarsi della camorra e degli ambienti dai quali questa traeva la sua linfa vitale. Questa pratica giornalistica gli apre le porte del quotidiano «Il Mattino», che gli affida un'inchiesta, «I giovani e la città». La sera del 23 settembre 1985, però, questo «apprendistato» viene fermato da mani nemiche. Giancarlo Siani viene ucciso sotto casa mentre è ancora al volante della sua Mehari. Da pochi giorni ha compiuto 26 anni.
A conferma del fermento culturale che si sta vivendo a Cesa, dopo l'iniziativa della passeggiata ecologica in Zona Arena, organizzata come di consueto dall'associazione CesaRinasce, è stato inaugurato il murales di Domenico Di Fiore, avvocato e patriota della Rivoluzione Napoletana del 1799. L'opera è stata realizzata dall'artista Davide Montuori. A presentare il progetto sono stati il consigliere comunale delegato al decoro urbano Francesco Maria Turco ed il sindaco Enzo Guida. Al poeta Giovanni Visco ed allo storico locale Giuseppe De Michele, invece, il compito di ricordare la figura di Di Fiore.