Caserta, una città senza luce:
disagi dal centro alla periferia

Caserta, una città senza luce: disagi dal centro alla periferia
di Franco Tontoli
Lunedì 1 Luglio 2019, 08:43 - Ultimo agg. 11:22
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La città e i suoi disagi, dai tombini insufficienti per gli acquazzoni, al verde pubblico da giungla prima dei «tagli» pre Universiadi, la strade malridotte ormai sempre. nel lungo elenco di ciò che non funziona, o potrebbe sicuramente funzionare meglio, finisce anche l'impianto di illuminazione cittadina, in certe zone carente.

«Abbiamo il coprifuoco, la ritirata per le persone anziane soprattutto, è poco dopo il tramonto, di questi tempi scattate le ore 21 è meglio stare in casa», racconta un pensionato. «Non è una esagerazione, sotto i porticati della palazzina dove abito, col buio della prima tarda serata devo accendere il telefonino a far luce», aggiunge.
 
«Queste sono strade che portano a rioni affollatissimi, i ragazzi tirano tardi, chi gioca a pallone, chi si rincorre in motorino, il buio alimenta pericoli e favorisce gli spacciatori», continua un altro cittadino.

Nella zona di via Ruggiero, che taglia i rioni Vanvitelli e Tescione, stradine affluenti su piazza Cattaneo, la vasta area verde che è piazza Pitesti su cui si affaccia la chiesa del Buon Pastore: una parte vastissima della città in cui da un paio di settimane la pubblica illuminazione non fa il suo dovere.

Da lontano si vedono piccole chiazze illuminate, qualche rione ha dei lampioni, quelli che funzionano, nei vialetti interni, poca cosa. «Fino a una ventina di giorni fa dice il titolare di una pizzeria al taglio l'illuminazione serale era ad albero natalizio, accensione con l'intermittenza, una sera di qua e la successiva dall'altra parte. Poi non s'è accesa più, lampioni spenti e clientela che si riduce, qui diventa un problema anche ritirarsi con un vassoio di pizzette, il timore di fare brutti incontri tiene la gente in casa».

Un cliente accenna all'incremento di furti nelle abitazioni. «Non è allarmismo dice basta sentire i racconti di persone che ne sono rimasti vittime, un'oretta fuori di casa e le sorprese al ritorno. E sempre di sera, sempre col buio. La maggior parte preferisce non denunciare». Necessità elementari, la sicurezza e la tranquillità, non chiedono altro gli abitanti DI questa zona che non è periferia, ma soltanto il centro urbano che si è allargato e che ha messo gomito a gomito i quartieri residenziali e quelli popolari. Il disagio dell'illuminazione carente è, in ogni caso non è discriminante. Davanti a un piccolo bar del porticato rionale commentano: «In questo periodo di calura eccessiva si pensava a sovraccarichi di corrente, tanti condizionatori d'aria in funzione e centraline che saltano. Ma se fosse questa la ragione si tratterebbe comunque di una grossa carenza tecnica e organizzativa. Si sa che la diffusione dell'uso dei condizionatori refrigeranti porta a queste conseguenze, perché non aumentare, a seconda delle stagioni, la potenza delle centraline elettriche?».

In prima serata il disagio è leggermente attenuato dal transito delle auto: i fari un po' aiutano. Ma dalle 23 in poi, il buio totale a larghe chiazze nei quartieri ai lati di via Eleuterio Ruggiero incute veramente timore, problematico l'accesso alle abitazioni per quanti abitano all'interno dei quartieri. Problematico accesso per gli abitanti, figurarsi per un estraneo, l'opportunità di una verifica indirizza nei cortili interni dei falansteri, la luce dei fari dell'auto di uno sconosciuto, disturba un paio di gruppetti di giovani, incuriosisce persone che ai balconcini cercano frescura, il contesto suggerisce di uscirsene subito. «Una nota risibile comunque c'è osserva l'esercente di un altro bar -; quando alle sei del mattino inizio il lavoro le luci dei lampioni le trovo accese. Spente di notte, si accendono all'alba». L'impianto cittadino avrà scambiato la notte per il giorno.
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