«Insegnare rispetto e parità di genere dalle elementari»

Consegnato alla Maraini il premio Casa Hirta

«Insegnare rispetto e parità di genere dalle elementari»
«Insegnare rispetto e parità di genere dalle elementari»
di Emanuele Tirelli
Domenica 10 Marzo 2024, 10:05
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Su Pier Paolo Pasolini e sulla loro amicizia, ma anche su femminicidi, violenza, aborto, condizione delle carceri, sul viaggio interiore come «necessario per sviluppare il motore interiore dell'immaginazione. E, se riusciamo a immaginare il dolore degli altri, creiamo un'etica». Sono numerosi i temi trattati da Dacia Maraini che, dopo aver incontrato le studentesse e gli studenti del liceo scientifico "Diaz" di Caserta, ieri pomeriggio è stata accolta nella biblioteca del seminario dove ha risposto alle domande di Daniela Borrelli, Anna Cesaro, Lidia Luberto, Marilena Lucente e del direttore artistico di Un Borgo di Libri, Luigi Ferraiuolo.

Il motivo della sua presenza in città sta nella consegna del premio internazionale di poesia e letteratura "Casa Hirta" (una scultura in bronzo firmata da Battista Marello) e quindi dei doni di un'opera di Flavio Lombardi e di una maglietta realizzata dalle ragazze e dai ragazzi dell'associazione La Forza del Silenzio di Casal di Principe.

E la scelta di assegnarle il premio sta proprio nell'amicizia con Pasolini, a chiusura dell'anno pasoliniano di Un Borgo di Libri come ideale prosecuzione dell'edizione dell'estate scorsa in proiezione di quella del 2024. Sincera. Elegante nel gesto e nella parola. Puntuale in risposte mai avare.

Maraini ha ricordato che «Pasolini aveva due aspetti. Uno era quello pubblico, provocatorio, perché diceva sempre la verità e veniva attaccato. L'altro era relativo al suo mondo degli affetti e lo mostrava gentile d'animo, dolce, timido». Quindi sui femminicidi ha riferito che «le statistiche parlano della diminuzione dei delitti ma dell'aumento dei femminicidi. Credo che accada perché sono una reazione di certi uomini all'autonomia e all'indipendenza della donna». Per Maraini dipende dall'educazione diversa che gli uomini hanno ricevuto nel tempo, tant'è che «alcuni, deboli e fragili, non accettano l'indipendenza della donna. Già dalle scuole elementari dobbiamo insegnare che le donne sono uguali agli uomini e vanno rispettate».

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Chiamata a esprimersi anche sull'aborto, ha sottolineato che «non è una conquista e sicuramente nemmeno un piacere. Se vivessimo in una cultura a misura di donne, non esisterebbe. Le donne chiedono la gestione del proprio corpo che non hanno mai avuto. L'aborto è questo. Così come è una violenza contro il corpo della donna e contro un progetto di vita. L'unica alternativa è la maternità responsabile».

Prima della fine dell'incontro, Ferraiuolo ha annunciato le prime novità sul festival. «A giugno nascerà l'associazione di Un Borgo di Libri che ci porterà a essere ancora più autonomi e a camminare verso l'idea di creare una fondazione».
Nelle prossime settimane una conferenza stampa dovrebbe svelare le prime curiosità relative alla nuova edizione. Ma intanto Ferraiuolo ha anticipato che gli appuntamenti di quest'anno cadranno nel periodo compreso tra il 14 agosto e il 15 settembre. «Vorremmo inoltre che ci fosse un itinerario turistico legato ai giorni del festival per iniziare ad attrarre i visitatori sul territorio anche in concomitanza con quel periodo di incontri culturali».

A fare gli onori di casa è stato invece monsignor Giovanni Vella, vicario generale della diocesi e amministratore parrocchiale di Casertavecchia che ha portato anche i saluti del vescovo. In platea pure il sindaco di Caserta, Carlo Marino, e l'assessore alla Cultura, Enzo Battarra. Proprio quest'ultimo ha ribadito che «quello di Dacia Maraini a Caserta è un graditissimo ritorno. La straordinaria scrittrice è stata più volte in città. Ma in questa occasione è per noi un onore tributarle il premio Casa Hirta, ripristinato grazie alla volontà di un animatore culturale come Ferraiuolo».

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