Nucleare, arrivano i fondi Cipe a Roccamonfina solo 15 euro

Nucleare, arrivano i fondi Cipe a Roccamonfina solo 15 euro
di Biagio Salvati
Domenica 26 Febbraio 2023, 10:12 - Ultimo agg. 10:19
3 Minuti di Lettura

Circa un milione e trecentomila euro diviso tra cinque comuni di Terra di Lavoro e l'amministrazione provinciale di Caserta. È la somma che arriverà a breve nelle casse di questi enti come contributo elargito dallo Stato ai centri che ospitano le centrali nucleari e a quelli circostanti.

È in considerazione della presenza della ex centrale nucleare del Garigliano, che la Provincia di Caserta, insieme ai comuni di Sessa Aurunca, Cellole, Galluccio, Rocca D'Evandro e Roccamonfina riceveranno i fondi previsti dalle misure di compensazione stabilite dal CIPE, il Comitato Interministeriale per la Programmazione Economica e lo Sviluppo Sostenibile. Il contributo, riguardante l'anno 2021, è stato stabilito nel dicembre del 2022, ma è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale della scorsa settimana. Il contributo più rilevante fra tutti gli enti (che in realtà sono nove se si considerano anche alcuni del Sud-Pontino), è quello destinato al Comune di Sessa Aurunca, ovvero ben 742 mila euro; alla Provincia di Caserta andranno 371 mila euro. E poi Cellole (88.914,06 euro), Rocca d'Evandro (5.172,03 euro), Galluccio (1.436,58 euro) ed infine Roccamonfina, ente destinatario di appena 15 euro per l'esattezza, quindici euro e 52 centesimi in relazione ad una serie di calcoli e coefficienti utilizzati per l'erogazione del contributo. Infatti, ai territori confinanti spetta il 25 per cento del contributo che viene ripartito in base alla superficie e alla popolazione residente.

I fondi hanno una chiara finalità. Infatti, dovranno essere impiegati per la realizzazione di interventi mirati all'adozione di misure di compensazione in campo ambientale e, in particolare, in materia di tutela delle risorse idriche, di bonifica dei siti inquinati, gestione dei rifiuti, difesa e assetto del territorio, con derivazione e valorizzazione delle aree naturali protette e tutela della biodiversità, difesa del mare e dell'ambiente costiero, prevenzione e protezione dell'inquinamento atmosferico, acustico ed elettromagnetico ed infine per interventi per lo sviluppo sostenibile.

Video

Sul decreto legge approvato venti anni fa, va detto che c'è la mano di un ex parlamentare del Basso Lazio, Gianfranco Conte, che fece inserire nella decisione dell'epoca anche i Comuni confinanti con i siti nucleari.

Grazie a questa norma, oltre ai cinque comuni del Casertano, hanno beneficiato tre enti del sud della provincia di Latina, nel raggio di dieci chilometri dall'impianto: Minturno (130 mila euro, circa), Santi Cosma e Damiani (80 mila euro) e Castelforte (64 mila euro).

Anche la Centrale del Garigliano - realizzata tra il 1959 e il 1963 - è sotto il controllo della commissariata Sogin, la società pubblica responsabile del decommissioning degli impianti nucleari italiani e della gestione dei rifiuti radioattivi. L'incarico della struttura commissariale della società scade il 18 luglio. La Centrale del Garigliano è stata la seconda delle 4 centrali nucleari italiane ad ottenere il decreto di disattivazione approvato dal Ministero dello Sviluppo Economico.
 

© RIPRODUZIONE RISERVATA