Choc nel Casertano, ex sindaco
ucciso da un boccone di carne

Choc nel Casertano, ex sindaco ucciso da un boccone di carne
di Gabriella Cuoco
Giovedì 30 Dicembre 2021, 10:00
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Raffaele Affinita, ingegnere edile, sindaco di San Felice a Cancello negli anni Ottanta, è morto ieri mattina dopo una settimana di coma.
A ucciderlo è stato un pezzo di carne, che gli è finito di traverso e ha reso necessario un ricovero d'urgenza all'ospedale «Careggi» di Firenze, con un doppio intervento di tracheotomia: operazione dalla quale, però, non si è purtroppo più ripreso.

L'uomo, soffriva di morbo di Parkinson già da qualche anno: stava mangiando al ristorante di un albergo ad Arezzo, dove aveva deciso di pernottare all'ultimo minuto, quando ha subito iniziato a tossire violentemente. I familiari presente, non sapendo cosa fare, hanno subito avvertito telefonicamente l'ambulanza del 118, anche se nel frattempo all'interno del ristorante è stato soccorso da un'infermiera professionale presente in sala, che nonostante le manovre necessarie previste in questi casi, non è riuscita a strapparlo alla morte. Raffaele durante la cena si è strozzato con un pezzo di carne; dopo aver ingerito il boccone è caduto a terra, mentre si recava in bagno forse per cercare di vomitare.



L'ambulanza è arrivata nel giro di pochi minuti e il personale sanitario gli ha praticato una prima tracheotomia stesso all'interno del locale, alla presenza di una cinquantina di persone completamente sotto choc. L'uomo è stato ricoverato al nosocomio del capoluogo toscano, in condizioni davvero disperate: per liberargli la trachea dal pezzo di carne, che si era incastrato di traverso, è stato necessario un ulteriore intervento.

Nel corso dell'operazione, però, il 70enne è entrato in coma irreversibile. Le sue condizioni, purtroppo, sono peggiorate col passare dei giorni; al quadro clinico molto grave, si sono aggiunte le sue patologie di base. Ieri mattina, è deceduto a seguito di un arresto cardiaco.

La fermata ad Arezzo,non era programmata: la famiglia Affinita, pochi giorni prima di Natale, era diretta in Trentino Alto Adige per trascorrere le festività in una nota località sciistica.

La moglie, la professoressa Luigia Piccininno, docente in pensione, fino a qualche anno fa insegnava all'Istituto superiore «Bachelet-Majorana» di Santa Maria a Vico mentre i due figli Adriano, ingegnere come il padre, e Massimiliano che lavora in Spagna, entrambi sposati, avevano deciso di trascorrere qualche giorno in tranquillità, godendosi la famiglia, non sapendo che da lì a poco si sarebbe consumata una tragedia. Raffaele, nonno di Eleonora, presente durante il soffocamento, è stato un sindaco, dal 1986 al 1989, molto apprezzato nella cittadina della Valle di Suessola; si è prodigato, nella fase post terremoto, per la ricostruzione di numerosi edifici di San Felice e Conca della Campania, paese di origine della moglie. Ha lavorato anche negli anni Novanta, sostenendo la politica della vecchia Dc, per dare un'immagine diversa al territorio.

La salma del professionista, che nonostante l'età esercitava ancora la sua attività, arriverà questa sera alle 18 presso la casa funeraria e le esequie saranno celebrate il giorno di San Silvestro, a partire dalle 10.30, presso la chiesa dei Padri Barnabiti - parrocchia di San Giovanni di San Felice a Cancello centro. L'ingegnere risiedeva insieme alla sua famiglia in un vecchio palazzo di famiglia situato nella località Vigliotti.

«Ricordo con molto affetto Raffaele ha dichiarato l'attuale sindaco Giovanni Ferrara il quale mi è sempre stato vicino.

Spesso lo incontravo nella piazza antistante del Comune e scambiavamo qualche chiacchiera; lui non si sottraeva a consigli. Sono vicino alla famiglia, ai due figli. Con uno di loro mi sono sentito già telefonicamente appena ho appreso della morte di Raffaele, esprimendo il mio cordoglio e quello dell'intera città. In segno di rispetto, parteciperò personalmente ai funerali e sarà presente anche il gonfalone del Comune. Raffaele è stato un'istituzione a San Felice a Cancello e non lo dimenticheremo».

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