Reggia di Caserta senz'acqua,
appello per l'aiuto dei privati

Reggia di Caserta senz'acqua, appello per l'aiuto dei privati
di Lidia Luberto
Lunedì 25 Novembre 2019, 08:24 - Ultimo agg. 11:24
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Anche oggi chiusi i bagni nel parco della Reggia. Un disservizio di cui si è avvertito meno il disagio perché i visitatori erano davvero pochi. La pioggia battente ha, infatti, tenuto lontano dal parco i turisti. E, per una volta tanto, meglio così. Ma, bagni a parte, le criticità del monumento stanno venendo a galla una dietro l'altra. Ogni giorno ce n'è una nuova. Da quelle relative alla sicurezza rese evidenti dalla facilità con la quale vengono superati i controlli, come è dimostrato dall'inopinato accesso dell'esibizionista che si è tuffato recentemente nelle fontane dopo essere entrato nel parco eludendo tutti i controlli, alla falcidia di alberi provocata dal gran vento e dalle piogge copiose: i problemi da affrontare sono, insomma, molti e difficili.

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«La Reggia è come una piccola città, con tutte le complessità che questo comporta», sottolinea il direttore Tiziana Maffei, che da quando è arrivata sta esaminando tutte le situazioni prima di assumere decisioni e provvedimenti che sono di giorno in giorno sempre più urgenti e inevitabili. A partire dalla carenza di acqua, appunto, nei bagni ma anche per l'irrigazione, problemi che, per essere sanati, si sta pensando anche a un allaccio alla rete idrica dell'acquedotto comunale. Mentre per il ripristino dei bagni si starebbe addirittura cercando il contributo di finanziatori privati. Un tema fondamentale, comunque, questo dell'acqua, secondo quanto ha più volte affermato la stessa dg, in quanto ha un ruolo non solo funzionale ma anche di identità per la Reggia.

E poi c'è la questione della sicurezza per la quale sono stati riservati 7 milioni e che verrà affrontata in modo complessivo: dalla video sorveglianza, alla chiusura del varco di via Gasparri, al ripristino del cancello elettronico e della sbarra, al rilevatore di targhe, alla sostituzione dei vecchi cavi, sono gli step del nuovo sistema.
Ma fra le tante, una delle emergenze più urgenti e delicate, come detto, è quella delle piante che il maltempo sta abbattendo, un fenomeno che la maggiore intensità dei fenomeni atmosferici ha ulteriormente aggravato, complice la vetustà dei fusti. Solo in questi giorni, sono, infatti, caduti sei lecci, tutti dal tronco cavo o malati, situati fra il bosco vecchio, il viale e il giardino inglese. Una situazione che andrebbe continuamente monitorata. Un censimento in questo senso fu fatto alcuni anni fa, «ma gli alberi - come ha più volte sottolineato il direttore - sono esseri viventi e, in quanto tali, andrebbero osservati e seguiti in continuazione con screening ad hoc». Da qui l'annuncio di un intervento già programmato e finanziato con i fondi che la Reggia ha a disposizione. E meno male che i soldi ci sono.

Si parla, infatti, di circa 60 milioni di euro, molti dei quali già utilizzabili e alcuni anche già utilizzati come quelli che sono serviti per la ripulitura di alcune stanze, di lampadari e marmi. Altri restauri, poi, stanno cominciando sullo scalone che verranno effettuati in più tranche con un approccio modulare per evitare di chiudere spazi.

Infatti, tra una quindicina di giorni si partirà sulla prima rampa dello scalone e solo quando questa sarà terminata si passerà al restauro della seconda. Nel frattempo verranno posti in gara i restauri delle facciate e dei cortili e quelli di alcune sale che però, assicurano dalla direzione, non costituiranno un disturbo al normale flusso di visite, in quanto si tratterà di restauri «a vista», nel senso che, ad esempio, quando si interverrà sui letti questi saranno chiusi in una scatola trasparente per dare la possibilità di osservare il procedere del restauro.

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