«Salva il Reddito» il rione Vanvitelli
si scatena per Conte

«Salva il Reddito» il rione Vanvitelli si scatena per Conte
di Mariamichela Formisano
Giovedì 22 Settembre 2022, 09:05
3 Minuti di Lettura

Il vento che ieri sera soffiava forte su Caserta ha reso ancora più festanti le bandiere e gli striscioni che dai balconi di rione Vanvitelli hanno salutato l'arrivo a Caserta dell'ex presidente del Consiglio Giuseppe Conte, leader del Movimento 5 Stelle e candidato alle elezioni politiche del prossimo 25 settembre.
Un clima di festa e la gran voglia di incontrare non soltanto uno dei «big» della politica nazionale passati in città a caccia di voti e consensi, ma soprattutto l'uomo che nelle case italiane entrava tutti i giorni con la voce tranquillizzante delle Istituzioni nei giorni della pandemia. Un incontro voluto tra le case popolari, a pochi passi da quei campi di calcio inaugurati nel 2019 dall'allora Ministro all'Ambiente Sergio Costa poiché realizzati in erba sintetica da gomma di pneumatici fuori uso.

Video


E lì, tra quei palazzi e quelle case in cui vivono tantissimi percettori del Reddito di Cittadinanza, Giuseppe Conte ha rimarcato: «Criminalizzare chi è in condizioni di povertà e indigenza è veramente irrazionale e irragionevole. Ricordiamoci che l'Istat ha certificato che con il reddito di cittadinanza sono state salvate milioni di persone. Con la povertà non si scherza». Una risposta ben chiara a chi in queste ore di campagna elettorale condanna una misura di sostegno alle famiglie talvolta erogata a vantaggio di criminali.
«I comportamenti fraudolenti relativi al reddito di cittadinanza sono meno dell'1% - ha precisato Conte rispondendo alle domande dei giornalisti prima di salire sul palco - Ce ne sono stati e ce ne saranno, certo, ma sono una parte modestissima rispetto al numero totale di percettori onesti e aventi diritto. E comunque già abbiamo previsto che tali comportamenti si configurano come reato. Se accertato, il malfattore è chiamato dalla legge a restituire tutto ciò che ha percepito in modo fraudolento. Insomma su questo fronte abbiamo già agito, con tanto di inasprimento delle pene».

Conte non tollera illazioni, soprattutto dopo gli attacchi di Matteo Renzi sul reddito di cittadinanza usato come voto di scambio. «Con il suo partito - ha dichiarato riferendosi al leader di Italia Viva - ha votato l'aumento al tetto degli stipendi dei dirigenti di stato che guadagnano 10 mila euro al mese. E fa la guerra a chi guadagna 500 euro al mese, lui che vive di politica e guadagna 500 euro al giorno».
Poi taglia corto e aggiunge: «Piuttosto ora c'è da lavorare per le politiche attive del lavoro: occorre riformare il sistema e rafforzare l'efficienza dei centri dell'impiego. Che il Rdc non sia la soluzione per la povertà siamo tutti d'accordo, nessun pensa di risolvere così ma mi chiedo: cosa hanno fatto loro in questi anni oltre a fare la guerra ai poveri?»

E sul fronte delle difficoltà economiche che rischiano di spezzare l'Italia, l'avvocato pentastellato ha aggiunto: «Noi non scopriamo il Sud oggi, a differenza degli altri. Siamo stati sempre consapevoli del fatto che l'Italia riparte se riparte il Sud. Dobbiamo fare un lavoro intelligente sulle politiche economiche e sociali per recuperare il divario fra Mezzogiorno e Centro nord. In un sistema economico, sociale, così integrato, un'azienda del nord vende prodotti anche al sud. Se lì c'è depressione le aziende non possono prosperare, bisogna investire nel sud come nel resto d'Italia».
 

© RIPRODUZIONE RISERVATA