Scuola, piano di accorpamenti a Caserta: strappo sul Buonarroti

Seduta lampo in Provincia dopo le proteste di Collegio docenti e Consiglio di Istituto

Scuola, piano di accorpamenti a Caserta: strappo sul Buonarroti
Scuola, piano di accorpamenti a Caserta: strappo sul Buonarroti
di Nadia Verdile
Sabato 9 Marzo 2024, 09:01 - Ultimo agg. 13:31
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Ieri mattina, nella sala giunta della Provincia di Caserta, il presidente Giorgio Magliocca ha tenuto un tavolo di lavoro per verificare la fattibilità della richiesta dell'istituto tecnico Terra di Lavoro di Caserta di accorpare l'Isiss Buonarroti che l'altro ieri ha redatto un documento di protesta firmato dal Collegio dei docenti e dal Consiglio di istituto contro questa ipotesi.

La riunione è stata lampo, durata solo tre minuti. I sindacati invitati al tavolo hanno espresso parere negativo all'unanimità. «Il nostro sindacato dice il segretario provinciale dello Snals, Nicola Rossano - ha espresso parere negativo all'accorpamento richiesto perché si rischiava di perdere la dirigenza di un istituto storico per la città di Caserta.

Inoltre al Buonarroti è stata nominata dal direttore generale una nuova preside con contratto per cui le proposte presentate alla Provincia non possono essere accolte». Con delibera della giunta regionale numero 816 del 29 dicembre scorso era stata approvata, aggiornata e integrata l'organizzazione per il prossimo anno della rete scolastica provinciale e nel capoluogo nessuna scuola superiore ha perso la dirigenza.

L'altro ieri aveva fatto scalpore la lettera diramata dal Buonarroti. Le ipotesi avanzate nel documento del Buonarroti, sarebbero state da un lato l'accorpamento all'Isiss Terra di Lavoro di Caserta e dall'altro lo spacchettamento, chiesto dall'Isiss Ferraris di Caserta, degli indirizzi di studio presenti al Buonarroti. «Respingiamo in modo categorico l'accorpamento richiesto dall'Isiss Terra di Lavoro di Caserta e lo spacchettamento chiesto dal Ferraris di Caserta avevano scritto - È da escludere, almeno per il prossimo anno scolastico, qualunque operazione di dimensionamento e ci si rimetta alle decisioni degli uffici preposti. Il Buonarroti prende le distanze in modo incondizionato dalle richieste venute fuori dalle delibere dei rispettivi Collegi». 

La dirigente scolastica dell'Isiss Ferrari, Antonietta Tarantino, non ha voluto commentare, sottolineando però che la lettera del Buonarroti non riporta firma alcuna; mentre la preside del Terra di Lavoro, Emilia Nocerino, ha dichiarato che «la lettera del Buonarroti, scritta su carta intestata della scuola, sottoscritta dal Collegio dei docenti e dal Consiglio istituto, è senza firma. Forse il Collegio dei docenti ha temuto che un eventuale accorpamento tra i due istituti avrebbe compromesso l'orario delle lezioni articolato in sette unità orarie fino alle 13.30 e con chiusura del sabato. Si è creato un gran polverone immotivato, con termini offensivi e inappropriati, penso a parole come sciacallaggio, si sono tratte conclusioni senza prima accertarsi alla fonte delle informazioni. In realtà mi sono pervenute pochi giorni prima del 24 febbraio e da più soggetti addetti ai lavori notizie relative ad accorpamenti contemplati, programmati e/o in lista d'attesa da programmare, relativi ai due istituti e, poiché sono abituata ad accertarmi sulla veridicità delle fonti, chiedere ufficialmente era semplicemente l'unico modo per avere una risposta certa. Richiesta formulata in data antecedente all'insediamento della nuova dirigente a cui auguro buon lavoro».

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Dopo la riunione di ieri il timore del personale del Buonarroti è per ora scongiurato. I sindacati hanno messo in evidenza l'inopportunità della richiesta a dimensionamento chiuso con nuova dirigente già in carica da 23 febbraio, prima della richiesta. L'Associazione nazionale presidi ha fatto mettere a verbale che le richieste «risultano pervenute in ritardo rispetto alla nomina della preside del Buonarroti, oggetto di entrambe le richieste, ed entrambe sono successive anche alla programmazione regionale, per cui sono da considerarsi irricevibili». Tutte le sigle sindacali presenti hanno concordato all'unanimità, sulla irricevibilità delle richieste discusse.

Al tavolo tecnico erano presenti il Presidente della Provincia Giorgio Magliocca, il dirigente del Settore Edilizia Paolo Madonna, i funzionari Lorenzo Vallone e Francesco Semola, Franco Caloprese per la Uil, Vincenzo Brancaccio per la Cisl, Ornella Fontanella e Gaetanina Ricciardi per la Cgil, Diamante Marotta e Nicola Rossano per lo Snals, Luigi Iorio per la Gilda, Francesco De Rosa, Adele Vairo e Laura Nicolella per l'Anp, Giuseppe Di Pascale per l'Anief, Ferdinando Palombo per Cisal e Gianpaolo Canetti per Fgu. 

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