«Sono tuo nipote, nonno» (o nonna a seconda dell'interlocutore). Iniziavano così i raggiri via telefono da parte di un uomo della provincia di Napoli che aveva scelto anziani casertani per poter mettere a segno le sue truffe, ma non esitava a fingersi addirittura il figlio delle vittime. Persone vulnerabili, vista l'età avanzata, che sempre più spesso cadono in trappole tese da personaggi senza scrupoli. Come il truffatore arrestato dai carabinieri di Caserta nell'ambito di una inchiesta della Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere. Secondo gli investigatori tra la fine del lockdown e l'inizio dell'anno scorso avrebbe messo a segno ben dodici truffe ai danni degli anziani per un valore di 40mila euro tra denaro liquido e preziosi.
Per lui sono scattati gli arresti domiciliari.
Le truffe sono state commesse tra il capoluogo, Santa Maria Capua Vetere, Maddaloni ma anche comuni dell'Alto Casertano. Nel corso delle indagini sono stati acquisiti elementi ed informazioni importanti che hanno permesso ai carabinieri anche di scongiurare altri due tentativi di truffa. I militari, allertati da una segnalazione, si sono infatti presentati a casa della vittima ma i malviventi hanno fatto in tempo a fuggire. Le truffe commesse dal napoletano, come detto, sono state commesse durante un periodo dell'emergenza nazionale per la pandemia. Ma al tempo del Covid, come risulta da precedenti inchieste, non potevano mancare nemmeno le truffe telefoniche legate ai finti vaccini e alle cure mediche per pazienti affetti da Coronavirus. Gli investigatori fanno sapere in quei mesi, con la scusa degli uffici chiusi per pandemia o che ricevevano solo per appuntamento, sono aumentati i casi di truffe telefoniche dove sono presi di mira soprattutto gli ultraottantenni. Tra le ultime truffe quelle che avevano come scopo la possibilità di ricevere il vaccino anti Covid con il pagamento di una determinta cifra. Per non parlare di falsi volontari che si proponevano di procurare il vaccino o di accompagnare gli anziani a prelevare la pensione.
C'è anche chi ha messo a segno una truffa informatica ai danni di una coppia di anziani: un 34enne attualmente sotto processo, fingendosi dipendente dell'istituto di credito in cui la coppia aveva aperto il conto corrente, riuscì ad impossessarsi di 20mila euro di risparmi. L'indagine partì da Brughiero ma la competenza territoriale fu di quella di Santa Maria Capua Vetere dove era stato commesso il reato.