Sos docenti di sostegno la protesta dei precari si sposta alla Regione

Un nuovo sit in al centro direzionale di Napoli

Sos docenti di sostegno la protesta dei precari si sposta alla Regione
Sos docenti di sostegno la protesta dei precari si sposta alla Regione
di Daniela Volpecina
Venerdì 15 Settembre 2023, 08:24 - Ultimo agg. 14:04
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Docenti di sostegno precari, la protesta si sposta a Napoli. Dopo il presidio di mercoledì a Caserta, gli insegnanti attualmente disoccupati di Terra di Lavoro hanno tenuto, ieri pomeriggio, un sit in al centro direzionale, davanti alla sede del consiglio regionale. Una delegazione è stata poi ricevuta dal consigliere regionale Luigi Cirillo che si è impegnato a fare una ricognizione per verificare la riduzione delle ore di sostegno che ha interessato le scuole della provincia di Caserta. «La prossima mossa fanno sapere i docenti della primaria e della secondaria di secondo grado sarà quella di richiedere un'audizione formale in Regione alla quale inviteremo a partecipare anche i componenti dell'Ufficio scolastico provinciale oltre che i membri della commissione cultura della Regione».

Ma non è tutto. All'indomani della lettera al ministro dell'Istruzione e del merito, Giuseppe Valditara, i precari si preparano ora a scrivere anche a deputati e senatori. «L'obiettivo spiegano è far sì che il Parlamento possa intervenire a livello legislativo per consentire ai docenti iscritti nelle Gps di non essere vincolati alle graduatorie provinciali. Ciò che chiedono è che laddove ci sia una carenza di docenti specializzati, ci sia la possibilità per quei territori di attingere, e quindi reclutare personale specializzato, anche da graduatorie di altre province.
Gli insegnanti di sostegno sono in stato di agitazione ormai da due settimane. Lamentano di essere stati scavalcati in graduatoria dai neo immessi in ruolo e rivendicano una rivisitazione delle assegnazioni. In migliaia quest'anno rischiano infatti di non veder rinnovato il loro contratto a tempo determinato e perdere la loro unica fonte di reddito. Due giorni fa erano stati ricevuti anche dalla dirigente dell'Usp alla quale avevano sottoposto le loro perplessità sulla corretta interpretazione della norma che disciplina le assegnazioni e ottenuto che inviasse un interpello ministeriale per dissipare ogni dubbio.

Sul caso della riduzione delle ore di sostegno nelle scuole intanto sono tornate a pronunciarsi ieri anche le sigle sindacali Flc Cgil, Cisl scuola, Snals Confsal e Federazione Gilda Unams con una nota congiunta firmata dai rispettivi segretari Ornella Fontanella, Giovanni Brancaccio, Francesco Gresini e Cesario Oliva - e indirizzata sia all'Ufficio scolastico provinciale che a quello regionale.

Le organizzazioni chiedono con la massima urgenza il ripristino delle quarantanove cattedre di potenziamento su sostegno degli alunni diversamente abili nelle scuole secondarie di secondo grado e l'autorizzazione di altrettanti posti in deroga da attribuire a supplenze come previsto dalle norme vigenti.

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«Va segnalato infatti spiegano le organizzazioni che la mancata assegnazione di queste cattedre rappresenta una sottrazione di risorse alla scuola casertana e agli studenti disabili nonché una mancata occasione di lavoro per altrettanti docenti del territorio e per le loro famiglie». La richiesta era già stata avanzata dai sindacati, tre giorni fa, in occasione di un colloquio avuto con la dirigente dell'Uat di Caserta. «Considerato che in provincia di Caserta fanno notare le sigle la dotazione dell'organico di diritto contiene quarantanove cattedre di potenziamento su sostegno, così come trasmesso dall'ufficio scolastico regionale in data 17 aprile, che queste sono state istituite per il miglioramento dell'offerta formativa e che nessuna norma prevede la cancellazione o l'assorbimento di tali cattedre, chiediamo che vengano ripristinate anche in virtù del fatto che in provincia di Caserta sono stati pochissimi gli incarichi per le supplenze attribuiti ai docenti precari».
In una nota precedente le stesse sigle avevano sollecitato l'amministrazione scolastica, in vista dell'attribuzione degli incarichi al personale Ata, «a fare altresì riferimento ai fabbisogni effettivi segnalati dalle scuole per evitare che, anche in questo caso, gli organici risultino largamente sottodimensionati rispetto alle reali esigenze degli istituti».
 

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