Pompei, scoperte due nuove case negli scavi con affreschi preziosi

Gli interventi in corso nella casa di Leda portano alla luce anche la scena della mitologia greca che raffigura Frisso in fuga con la sorella Elle

L'affresco di Frisso ed Elle
L'affresco di Frisso ed Elle
Maria Pirrodi Maria Pirro
Venerdì 1 Marzo 2024, 17:04 - Ultimo agg. 2 Marzo, 07:35
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Pompei non smette di stupire. La grande bellezza scoperta nella casa di Leda si allarga: scavando qui, a distanza di sei anni, durante i lavori di messa in sicurezza e restauro, vengono alla luce altri spazi e due domus adiacenti con preziosi affreschi in IV stile. Il più delizioso raffigura Frisso con la sorella Elle che scappa sull’ariete dal vello d’oro dalle persecuzioni di Ino, matrigna così terribile da convincere (con l’inganno) il marito a sacrificare i suoi due figli. Ma, durante la fuga, la ragazza cade in mare e muore.

Questa scena della mitologia greca si trova nella domus meridionale, dove le operazioni di scavo sono ancora in corso. E, in prossimità di una scala, è già visibile anche un larario con una mensola in marmo. Invece, la domus settentrionale al momento risulta composta da sei ambienti, quasi tutti collegati con l’atrio adornato da un gruppo di statuine in terracotta. Sulle pinakes, le tavolette in legno, si distinguono nature morte e quadretti a soggetto lacustre. E, lì dove tutto ha origine, nella casa di Leda, così chiamata perché conserva un quadro che raffigura l’attraente donna con Zeus nelle sembianze di un cigno, sono emerse diverse stanze: il tablinio, un corridoio per l’ingresso ai quartieri servili, un piccolo vano dalla forma quadrangolare collegati all’atrio, che mostra tracce di più interventi edilizi, di più periodi.

Colpiscono, però, soprattutto le decorazioni pittoriche: pannelli rossi e gialli scanditi da finte architetture con Narciso al centro, e altri dal fondo bianco adornati da uccelli, alberi e paesaggi marini e, talvolta, animali fantastici raffigurati nei campi laterali. Nei tondi, graziosi medaglioni, ci sono i ritratti di volti femminili; mentre le pareti del corridoio sono dipinte in modo da replicare differenti tipi di marmo. E, un po’ dappertutto, sulle superfici, procedono le operazioni di pulitura dai lapilli dell’eruzione del Vesuvio per predisporre il restyling. 

«Resta il mistero sul proprietario della casa di Leda e delle due domus accanto: non è stato ancora individuato lo stemma per risalire alla famiglia», dice il direttore del parco archeologico, Gabriel Zuchtriegel, spiegando che un ulteriore obiettivo è disegnare l’esatta piantina e rendere sempre più accessibili anche i cantieri. «Ce ne sono 28 aperti, 11 al via, altri in fase progettazione. E si sta scavando su un’area di 9000 metri quadrati, mai così vasta dalle campagne degli anni Cinquanta», aggiunge orgoglioso. La spesa è di 100 milioni, programmata nel triennio. «Su proposta del ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, i finanziamenti per i nuovi scavi sono nella legge di bilancio dello Stato». 

Un’anteprima della Pompei del futuro si può già vedere con una visita guidata speciale: dal lunedì al venerdì (ore 10 e 12), pagando solo il biglietto di ingresso; con la «Domenica al museo», 3 marzo, gratuitamente. Prenotazioni al 3272716666. Il tour in italiano e in inglese per gruppi di massimo 15 persone fa tappa nella Regio IX, dove si trova il panificio-prigione con la pizza ante litteram dipinta su una parete e si possono incrociare tante alle novità, oltre che conoscere i metodi di lavoro presentati direttamente da archeologi e restauratori. Sempre domenica, alle 10 e alle 13, in via eccezionale, un altro percorso, per gruppi di massimo 10 persone ma senza prenotazione, è proposto a Villa San Marco a Castellammare. Dove il giorno successivo, lunedì 4, si inaugurerà l’allestimento rinnovato del museo di Stabia. «Come la città antica era parte di un paesaggio culturale, anche oggi non ci dovrebbero essere confini rigidi tra dentro e fuori» conclude Zuchtriegel, lanciando la sua «Pompei contemporanea». 

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