Più che un saggio, un libro di storie, “Napoli Cinema 2000 - La città e lo schermo nel nuovo millennio” di Antonio Tedesco, 150 pagine, euro 12,90, edito dalla casa editrice napoletana Phoenix Publishing e rientrante nella Linea editoriale Serie Oro diretta dalla giornalista Anita Curci. Storie fatte di altre storie. Quelle che un certo cinema sta tessendo da circa due decenni a questa parte intorno alla città e che oggi vive un momento di massima vivacità. Discorso valido per tutto il settore della produzione audiovisiva riferita o ispirata a Napoli, viste anche le numerose fiction televisive già in onda o in corso di lavorazione. Come fiorente è la produzione di documentari e cortometraggi che non mancano di riscuotere premi e riconoscimenti anche in campo internazionale. In questo senso Napoli, fedele alla sua storia, continua a proporsi come fonte inesauribile di immaginario, ma anche come specchio di cruda realtà. Due filoni, quello dell’immaginario e quello del “cinema del reale”, che vanno di pari passo, e spesso trovano nella città, e in una rinnovata pratica del fare cinema, inaspettati punti di fusione. Possiamo dire, quindi, che Napoli sia stata, forse in modo particolare in questi ultimi vent’anni, animata da un grande fermento creativo, come appare chiaramente evidenziato nel testo di Tedesco, che la giovane e coraggiosa Phoenix Publishing, molto attenta alla cultura del territorio, ha tenuto a pubblicare.
Nel libro si cercano di individuare i percorsi e le direttrici lungo i quali questa cospicua produzione filmica (intesa in tutte le sue accezioni) si articola e si dirama. Dando spazio a quella nuova generazione di autori che ha saputo sfruttare al meglio le possibilità offerte dal digitale, specialmente in termini di “leggerezza”, sia economica che operativa, accogliendolo come stimolo alla creatività. Ma senza dimenticare, naturalmente, le nuove realtà produttive, distributive, attoriali che hanno trovato nella città un nuovo punto di riferimento e un favorevole terreno per il loro sviluppo. Tutto un piccolo mondo in continuo divenire cui è difficile stare dietro, ma per il quale il saggio di Antonio Tedesco traccia le coordinate di riferimento nelle quali questo ribollente fermento produttivo trova gli spazi per una sua prima collocazione critica e interpretativa.
Il mezzo cinematografico, fin dalle sue origini, ha avuto sempre un rapporto privilegiato con Napoli.
Antonio Tedesco, nato a Napoli, giornalista, critico teatrale e cinematografico, ha collaborato con diversi quotidiani e riviste: Il Giornale di Napoli, E-Polis-Il Napoli, L’Articolo (supplemento campano de L’Unità), Diritto allo Studio (edito dall’Opera Universitaria dell’Università Federico II di Napoli), Hystrio, con il magazine di teatro on line Teatrocult. È caporedattore del bimestrale cartaceo di informazione teatrale Proscenio, edito dal Teatro Pubblico Campano. Ha pubblicato vari saggi tra cui Quentin Tarantino – Le Guide del Cinema (Ripostes 1996); Il fantacinema di Robert Zemeckis (Falsopiano 1998); Underground e Trasgressione – Il cinema dell’altra America in due generazioni (Castelvecchi 2000) adottato per alcuni anni nei corsi di Cinematografia Documentaria e Sperimentale al DAMS di Bologna; La scrittura e il teatro (Graus Editore 2007); È accaduto a Twin Peaks – E sta per accadere ancora (Kairos Editore – Serie Oro – 2017).