Con le sue scoperte in Etiopia ha riscritto la storia dell'evoluzione umana, ed ora per Margherita Mussi, l'archeologa dell'università Sapienza di Roma, direttore della Missione italo-spagnola nel sito Melka Kunture, arriva un riconoscimento a sorpresa: quella della più alta autorità femminile nella società tradizionale Oromo. Un primato storico e simbolico per una donna straniera. Quando davvero l'archeologia scrive un'epoca.
«Oggi al termine della riunione finale a Melka Kunture, tra delegazione Unesco e comunità locale, mi sono state ufficialmente conferite le insegne di Hadha Sinqe, la più alta autorità femminile nella società tradizionale Oromo.
Il suo nome, d'altronde, ha calamitato l'attenzione accademica mondiale dopo la pubblicazione su Science dei risultati della sua ricerca in Etiopia che hanno consentito di retrodatare in modo significativo la comparsa dell’Homo erectus. Classe ‘49, nata a Treviso, cresciuta nel Portogallo di Salazar, una carriera di studi tra Firenze e Roma che condivide con due figli e tre nipotini, e una impresa scientifica tutta in Africa. Tanto che Margherita Mussi viene considerata la donna che ha riscritto la storia dell’Homo erectus.
«Sono oltre dieci anni che lavoro qui. E le autorità locali apprezzano l’impegno della nostra missione», spiega. E se le si chiede quanto è importante l’Etiopia dal suo punto di vista di studiosa, replica: «È un luogo di una ricchezza stratosferica. L’Africa è il continente dell’evoluzione umana, siamo tutti di origini africane. In più, qui a Melka Kunture c’è una presenza incredibilmente diffusa di fossili. E poi c’è tutto il mio affetto e l’amicizia per il paese e la gente del posto».