In apparenza può sembrare un dato scontato, ma in realtà quello diffuso ieri dall'assemblea di Assolavoro, l'associazione che rappresenta quasi tutte le agenzie di somministrazione del lavoro in Italia, va oltre la storica consistenza del lavoro nero o sommerso del Sud e della Campania in particolare. Perché dall'elaborazione dei dati dell'Ossevatorio Assolavoro e di Datalab, su base Istat, emerge che in Campania si nasconde il 20 per cento del totale dei lavoratori in nero, la cui entità su scala nazionale ammonta a oltre 294 mila unità. Insomma, un lavoratore in nero su cinque. La percentuale viene fuori dalla rilevazione degli ispettori del lavoro e riguarda, in particolare, i settori dell'agricoltura, dell'edilizia e dei servizi, a cominciare dal comparto alberghiero e turistico. È la conferma di quanto resti lontana una credibile politica attiva del lavoro dal momento che solo lo scorso anno, in base al rapporto dei carabinieri e dello stesso Ispettorato del lavoro erano emersi dati altrettanto gravi di evasione fiscale. E cioè, 1,3 miliardi di contributi non versati su pensioni e assicurazioni sul lavoro, superiore, rispetto all'anno precedente, del 23%; illeciti riscontrati in due aziende su tre; totalmente in nero oltre 42mila lavoratori. E ancora, 16mila aziende hanno operato violando le norme sulla salute e sicurezza di lavoratori, su 20mila ispezionate, con 26mila violazioni penali denunciate.
Un fenomeno irrecuperabile? Da Assolavoro ieri giunge una proposta per cercare, sia pure con mille cautele, di invertire la rotta, per accompagnare cioè i lavoratori in nero verso percorsi di occupazione legale e tutelata. Le Agenzie per il lavoro sono disponibili a fare la propria parte gestendo in prima persona i nuovi percorsi e contrastando, così, una deriva anche fiscale pesantissima per l'erario pubblico, dal momento che il mancato gettito nel 2016, secondo il Mef, è stato dell'ordine di 16,5 miliardi tra imposte dirette e contributi evasi. «Il lavoro nero rappresenta ancora oggi una percentuale significativa per una parte dei lavoratori. I meccanismi di sfruttamento sono oggi particolarmente raffinati, ad esempio con un uso molto ampio del part time», oppure attraverso «l'imposizione di clausole capestri», avvisa il presidente dell'Anac, Raffaele Cantone, intervenuto tramite un video messaggio all'assemblea di Assolavoro.
Impressiona il fatto, però, che la maggiore incidenza del fenomeno dei lavoratori in nero, tra quelli irregolari, si registra in Campania, con un Pil altrettanto in nero che peserebbe su quello ufficiale per l'8,8 per cento e un buco per le tasse di 4,4 miliardi all'anno, nonostante l'impegno profuso in particolare dall'assessorato regionale al lavoro sul fronte delle politiche attive. «La nostra Costituzione pone a fondamento del nostro Paese il lavoro, ma il lavoro o ha tutele, garanzie, giusta retribuzione, oppure non è. È altro, è prevaricazione, sfruttamento, con tutti i danni che ne derivano per le persone, le loro prospettive personali e sociali. E per la comunità e lo Stato, con la perdita di gettito, di competitività, di capitale umano», dice Alessandro Ramazza, presidente di Assolavoro. E aggiunge: «La distinzione non è tanto tra lavoro a tempo indeterminato e lavoro a tempo determinato. La divisione netta è tra lavoro legale, tutelato, con politiche e operatori capaci di garantire reddito continuativo e un percorso da una occupazione a un'altra, da un lato, e occupazione in nero, irregolare, sottopagata, dall'altro».
Ma perché le agenzie per il lavoro scendono in campo? Perché, dice ancora Ramazza, «al di là da certi proclami, un lavoratore su tre dopo aver lavorato con le Agenzie accede a una occupazione stabile e come indica l'Istat - i giovani che hanno le prime esperienze di lavoro in somministrazione hanno una percentuale più alta di accedere nei 12 mesi successivi a un contratto a tempo indeterminato anche rispetto a chi ha un contratto a termine con una azienda».
Lavoro, in Campania uno su cinque è in nero

di Nando Santonastaso
martedì 18 giugno 2019, 07:00 - Ultimo agg. :
09:58
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