Il Bonus 100 euro in busta paga o “trattamento integrativo” è stato previsto anche per il 2024, come sostegno ai lavoratori dipedenti con il reddito più basso. Stiamo parlando dell'ex bonus Renzi, di cui il trattamento integrativo ha preso il posto con un valore superiore (quelli di Renzi erano 80 euro). Il sostegno, però, è attribuito soltanto a specifici soggetti: vediamo, dunque, chi ne ha diritto e quali sono le novità.
Cos'è il trattamento integrativo 2024
Il trattamento integrativo, anche chiamato bonus 100 euro (è, praticamente, l’ex bonus Renzi), è una somma di denaro che viene assegnata ai lavoratori dipendenti, in genere, corrispondente ad un valore di 100 euro mensili.
Si calcola in maniera molto semplice: basta dividere 1.200 euro per 365 giorni e moltiplicare per i giorni di detrazione per lavoro dipendente spettante nel mese. Spesso però, i datori di lavoro procedono direttamente a versare 100 euro in busta paga, senza effettuare questo calcolo.
Nel corso degli anni il limite di reddito massimo per gli aventi diritto è stato ridotto e nel 2024 il trattamento integrativo pieno spetta solo ai lavoratori dipendenti con redditi fino a 15.000 euro. Per coloro che hanno redditi compresi tra 15.000 e 28.000 euro è attribuito solamente in presenza di specifiche detrazioni che siano superiori all’imposta dovuta.
A chi spetta
Questo bonus in busta paga è segnalato dalla dicitura “Trattamento integrativo L.21/2020”. Non spetta soltanto ai lavoratori dipendenti, ma anche a coloro che hanno dei redditi assimilabili, come ad esempio: lavoratori in cassa integrazione, soci lavoratori di cooperative, collaboratori con contratto co.co.co o a progetto, stagisti, tirocinanti, percettori di borsa di studio, percettori di assegno o premio studio, oggetti impegnati in Lsu (lavori socialmente utili), sacerdoti, disoccupati in Naspi o Dis Coll, disoccupati dell’agricoltura, lavoratrici in congedo obbligatorio di maternità, lavoratori in congedo obbligatorio di paternità.
Quanto bisogna guadagnare
Il trattamento spetta a coloro che hanno un reddito fino a 15.000 euro, solamente se l’imposta supera la detrazione per lavoro dipendente. Il trattamento integrativo è attribuito anche ai titolari di un reddito compreso tra i 15 mila a 28 mila euro, purché titolari di uno dei redditi di cui agli articoli 49, con esclusione di quelli indicati nel comma 2, lettera a), e 50, comma 1, lettere a), b), c), c-bis), d), h-bis) e l), del TUIR.
Il trattamento viene erogato mensilmente, ma il calcolo deve essere compiuto su base annua, quindi, può accadere che a fine anno debba essere restituito. Proprio per questo è determinante capire quanto si deve guadagnare per averne diritto: in caso di dubbio sulla spettanza del diritto o meno, infatti, il lavoratore può rinunciare a beneficiare del bonus 100 euro in busta paga e riceverlo, nel caso spettasse, a conguaglio in sede di dichiarazione dei redditi.
In sintesi, per avere diritto al bonus 100 euro si deve guadagnare più di 8.174 euro l’anno e fino a 15.000 euro l’anno. In alcuni casi spetta anche a redditi superiori ai 15.000 (fino a 28.000 euro), ma solo se le detrazioni spettanti siano superiori all’imposta lorda dovuta.