Bonus e Reddito di cittadinanza: congelati 8,6 miliardi e denunciati. La stretta della Guardia di finanza

De Gennaro: «Potenziati i mezzi tecnologici». Per il contenzioso tributario cause per 40 miliardi

Reddito di cittadinanza e bonus: congelati 8,6 miliardi e denunciati. La stretta della Guardia di finanza
Reddito di cittadinanza e bonus: congelati 8,6 miliardi e denunciati. La stretta della Guardia di finanza
di Francesco Pacifico
Martedì 5 Marzo 2024, 22:53 - Ultimo agg. 22:56
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La lotta all’evasione e alle frodi fiscali si adegua ai tempi. E nel bilancio delle sue attività la Guardia di finanza mette a segno - tra novembre 2021 e oggi - il sequestro di crediti d’imposta fittizi per ben 8,6 miliardi, legati principalmente a bonus e superbonus. In primis quello facciate (58 per cento delle irregolarità), seguito da Ecobonus ordinario (23), Sismabonus (8) e Superbonus (5 per cento). Quindi 8,6 miliardi sui circa 165 miliardi erogati, stando alle ultime stime. 

Stretta anche nei controlli contro i furbetti del reddito di cittadinanza: a partire dal 2019, anno nel quale è partita la misura, le fiamme gialle hanno denunciato 53.751 percettori e accertato somme non dovute tra quelle richieste e quelle versate pari a 581 milioni di euro su una spesa totale di oltre 34 miliardi.

Più in generale, e soltanto nel 2023, invece sono stati scoperti 6mila evasori totali, frodi fiscali per 1,5 miliardi di euro (con 14.500 soggetti denunciati e 305 arrestati) e spinto i giganti dell’ecommerce a riconoscere all’erario 725 milioni di euro, sotto forma di versamento spontaneo, per Iva relativa a beni e servizi venduti in Italia. 

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Questi sono alcuni dei dati forniti ieri in Senato dal comandante generale Andrea De Gennaro, durante un’audizione davanti alla commissione Finanze per illustrare “l’atto d’indirizzo concernente gli sviluppi della politica fiscale” negli anni 2024-2026”, che comprende anche la mission data dal governo al corpo. Parliamo di somme “accertate”, che di solito si riducono a un terzo nelle attività di recupero dopo l’avvio dei contenziosi o delle adesioni spontanee. Sulla lotta al sommerso, però, si registrano passi avanti. Il premier Giorgia Meloni ha sottolineato: «Noi abbiamo fatto il record di recupero dell’evasione fiscale non moltiplicando le norme per vessare la gente. E non è una questione di “caccia al gettito”: abbiamo fatto una riforma fiscale attesa da 50 anni, che dice che il contribuente non è suddito ma cittadino». Sempre davanti alla commissione guidata da Massimo Garavaglia, Giovanni Spalletta, direttore generale delle Finanze, ha sottolineato che è «utile ricordare i risultati positivi di riduzione dell’evasione registrati negli ultimi anni». Più precisamente, tra il 2016 e il 2021 il tax gap, la differenza tra imponibile e quanto raccolto, «si è ridotto di 24,1 miliardi di euro in valore assoluto e di oltre il 22 per cento in termini percentuali». «Un risultato - ha notato Garavaglia - raggiunto soprattutto grazie alla fatturazione elettronica». Non a caso il gap dell’Iva è sceso di 16,6 miliardi. 

I NUMERI

Stando agli ultimi dati a disposizione, relativi al 2021, l’evasione fiscale ammonta a 83,6 miliardi di euro, dei quali 73,2 in campo tributario e 10,4 sul versante contributivo. Spalletta ha detto che «anche nell’ultimo biennio il trend è in calo». Il tutto in un Paese dove il contenzioso tributario vale 40 miliardi, pari al 2% del Pil. «Sono cifre da manovra finanziaria che dimostrano l’importanza di quella che viene definita la quinta magistratura del paese», ha detto Alessandro Colucci, segretario di presidenza della Camera aprendo l’anno giudiziario tributario. Non a caso Spalletta ha spiegato che accanto «alla necessità di coordinare il rafforzamento delle misure esistenti», in ottica di compliance va «instaurato un rapporto più collaborativo tra l’amministrazione finanziaria e i contribuenti». Anche perché il modello attuale di verifiche e controlli ex post finisce per «aggravare anche i costi di adempimento per i contribuenti». Concetto ribadito anche da De Gennaro. Per il quale è necessario «potenziare le infrastrutture tecnologiche» o intensificare i controlli mirati verso i soggetti più a rischio, come avvenuto con il reddito di cittadinanza. Però, va anche «assegnata centralità al contribuente», con l’amministrazione «che deve accertarne le esigenze».

OMISSIONI E SEQUESTRI

Tornando al bilancio della Gdf, 2.800 contribuenti sono stati denunciati per omessa dichiarazione. Per le frodi a carosello è stata chiesta la chiusura di 2.200 «aziende tossiche». Contestati ai “contribuenti inerti” 200 milioni di redditi non dichiarati e 45 di Iva evasa. Le frodi su fondi Ue ammontano a 682 milioni di euro, quelle previdenziali a un miliardo. Sul fronte del riciclaggio sono stati sequestrati beni per 4,1 miliardi e confiscati altri per 707 milioni. Ammonta a 1,2 miliardi il valore dei beni sottoposti ad amministrazione giudiziaria, mentre raggiungono i 2 miliardi i danni erariali segnalati alla Corte dei Conti. Due miliardi di asset congelati a soggetti finiti nelle black list della Ue dopo l’avvio dell’invasione in Ucraina.

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