La tazzina di caffè sarà un po' più amara? Le bevande dolci aumenteranno di prezzo? Forse.
Oggi lo zucchero ha toccato la sua quotazione massima degli ultimi 12 anni: circa 700 dollari a tonnellata per i contratti futures con consegna a maggio prossimo.
Solo qualche mese fa, in autunno, con una quotazione già in rialzo ondeggiava intorno a 500 dollari. Fino a fine 2019 era a 300, poi subì (a gennaio 2020, i mercati annusano le crisi anche qualla del Covid con un certo anticipo) un picco in occasione della pandemia a 400, scese brevemente e da aprile 2020 ha cominciato una costante salita.
Perché?
Molti ritengono che alcuni eco-carburanti in grado di sostituire le benzine, ce ne siano alcuni prodotti a base di barbabietola da zucchero (la pianta da cui si estrae lo zucchero) e i mercati puntano sul successo di questi progetti.
Inoltre, ma pur nella sua importanza è secondario, l'industria di produzione dello zucchero è tra le pià energivore, consuma tantissimo e con la crisi del gas i costi sono aumentati.
E l'Italia? L'Italia produce appena il 15% di ciò che consuma e importa zucchero principalmente dalla Germania, dalla Francia e dai Paesi Bassi. Quindi, è esposta alle variazioni dei prezzi.
E' un lontano ricordo la diffusa industria dello zucchero che subi tra gli anni '80 e '90 una profonda trasformazione, anche indotta dalla crisi del gruppo Ferruzzi.