Imu e Tari non pagate, come mettersi in regola con il ravvedimento operoso: tutte le novità. La guida completa

di R. Ec.
Lunedì 5 Febbraio 2024, 17:31 - Ultimo aggiornamento: 19:02 | 1 Minuto di Lettura

La sanatoria degli scontrini

Questo ravvedimento Imu e Tari è poi diverso da quello approvato a fine anno per gli scontrini. Gli operatori con partita Iva che non hanno certificato i corrispettivi tra il 1° gennaio 2022 e il 30 giugno 2023 hanno potuto correggere la violazione, anche se già accertata, mediante il ravvedimento operoso (art. 13, Dlgs n. 472/1997) entro il 15 dicembre 2023, con sanzioni ridotte. Il decreto Energia (Dl n. 131/2023) ha introdotto questa possibilità, operativa dal 29 settembre e confermata dalla legge n. 169/2023. La regolarizzazione sugli scontrini non emessi riguarda violazioni della certificazione dei corrispettivi (art. 6, commi 2-bis e 3, Dlgs n. 471/1997) constatate entro il 31 ottobre 2023, a condizione che il ravvedimento sia effettuato entro il 15 dicembre e non siano state già sanzionate.

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