Dopo la popolarità mondiale, per Oscar Pistorius, atleta paralimpico, l'oblio della prigione, per l'omicidio di Reeva Steenkamp, la sua fidanzata, uccisa con quattro colpi di pistola, in una villa di Pretoria, in Sudafrica. Il delitto avvenne dieci anni fa, esattamente il giorno di San Valentino del 2013, per il quale Pistorius venne condannato a 13 anni e 5 mesi di carcere. Dopo averne scontati meno di dieci, ora l'atleta potrebbe uscire in libertà vigilata, secondo quanto scrive Repubblica, che ha intervistato il manager di Pistorus, Peet Van Zyl.
L'amore per l'Italia
E la notizia è anche un'altra, e cioè che Pistorius vorrebbe venire a vivere in Italia, dove al culmine della sua popolarità partecipò anche ad un'edizione dell'Isola dei famosi. «Potrebbe uscire alla fine di questo mese o a marzo.
Molto cambiato
Il carcere ha cambiato molto l'atleta anche fisicamente: «E' molto stempiato, e anche dimagrito. E soprattutto fuma, una sigaretta dopo l'altra, nevroticamente. Prima non aveva questa abitudine. Con me commenta le notizie sull'atletica, è ancora molto appassionato del suo sport. Anche se mi ha detto chiaramente che non tornerà più a correre. Ha 36 anni, la sua carriera è finita...Una volta fuori si occuperà di proprietà e di case. Ora pulisce i bagni della struttura, il suo lavoro è quello».
Il declino
Il manager racconta che con le Olimpiadi di Londra, nel 2012, Pistorius aveva raggiunto l'apice della sua carriera, ma dopo quel momento tutto è cambiato. «Troppi amici sbagliati. Ha iniziato a frequentare gente di malaffare, a girare con auto lussuose, lo invitavano a feste, viaggi, presentazioni. Roba che non c'entra con lo sport. Un giorno è passato a prendermi in auto e dietro sul sedile aveva una pistola».