Viene punta da una zanzara e resta paralizzata: «Sono stata per un mese in ospedale»

La donna ha avuto delle complicazioni dovute alla Febbre del Nilo, una malattia trasmessa dalla puntura di alcuni insetti

Viene punta da una zanzara e resta paralizzata: «Sono stata per un mese in ospedale»
di Redazione Web
Martedì 10 Ottobre 2023, 13:07
3 Minuti di Lettura

La punge una zanzara e resta paralizzata. Susan Corie, di Roseville, California, è finita in ospedale per un mese dopo quella che sembrava una banale puntura di zanzara. La donna ha però contratto la febbre del Nilo e per questo le sue condizioni si sono aggravate in pochi giorni fino a richiedere un lungo ricovero e poi una massiccia fisioterapia per potersi tornare ad alzare. 

Il palloncino si sgonfia e la soffoca: bambina di 7 anni muore alla sua festa di compleanno

Un cane spaventa i suoi gattini, mamma spara col fucile ma sbaglia mira: morta la figlia 16enne

I sintomi

Susan ha iniziato a soffrire di febbre e spasmi muscolari alle gambe, ma non pensava fosse nulla di grave, fino a quando, provando ad andare in bagno non è caduta a terra e il marito l'ha portata in ospedale dove i medici le hanno diagnosticato il virus.

Secondo le stime la zanzara che trasmette questo virus è piuttosto diffusa in California, motivo per cui le autorità invitano alla prevenzioni con spray e barriere. Diverse contee della California stanno spruzzando pesticidi nel tentativo di bonificare le aree.

I dati

La maggior parte delle persone che contraggono il virus non mostrano sintomi. Coloro che presentano sintomi di solito guariscono rapidamente, ma non è così per tutti. Una persona su 150 può sviluppare una malattia grave. Susan è riuscita a guarire dopo una lunga terapia e oggi è ancora in fase di ripresa, sebbene stia molto meglio. Il virus del Nilo occidentale è la principale causa di malattie trasmesse dalle zanzare negli Stati Uniti continentali. Non esistono vaccini o medicinali specifici per il virus, quindi ci si può difendere con farmaci da banco per alleviare i sintomi o nei casi più gravi rivolgendosi a un medico.

© RIPRODUZIONE RISERVATA