Fusaro: abbandono e incuria nelle grotte romane dell'acqua

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Sulla sponda  orientale del lago Fusaro, nei Campi Flegrei,  poco distante dalla celebre casina Vanvitelliana,  le antiche cisterne termali  d’epoca romana, dette «Grotte dell’acqua» sono in stato di forte abbandono. Nonostante la presenza di una cancellata posta a protezione del sito archeologico, spazzatura, indumenti e preservativi  giacciono  negli ambienti delle antiche terme.
A segnalare il caso, Antonio Nestore Sabatano, presidente dell’ associazione “Michele Sovente”, da anni impegnato per la tutela e il rilancio dei siti archeologici flegrei.

«Se solo si pensa a quanti benefici salutari, queste antiche terme d’epoca romana, oggi così malridotte e abbandonate, hanno prodotto nel corso dei secoli, sento forte amarezza.
 Le grotte dell’acqua sulle sponde del lago Fusaro, un tempo annesse a una villa romana d’età imperiale retrostante, infatti, erano ricca di pitture e stucchi ornamentali  che oggi stanno scopmarendo, e fino al 1950 venivano ancora utilizzate come luogo curativo per la gente del posto. Poi  nel 1998, il sito archeologico,  fu oggetto di  nuove indagini, ricerca e riqualificazione in comune accordo degli enti coinvolti quali Soprintendenza, Comune di Bacoli e all'allora Centro Ittico Tarantino Campano; un intervento rimasto purtroppo a metà. 
Infine gli interventi recenti, quali l’installazione,  nel 2016,  di una cancellata a protezione del sito, che tuttavia, a quanto pare, non ha arrestato il degrado. Spazzatura e condoms non dovrebbero trovarsi  in luoghi che  invece dovrebbero celebrare la cultura e non solo. Spero che in un futuro non lontano il sito delle grotte dell’acqua, infatti, diventi nuovamente un luogo non solo di interesse storico, ma anche uno  spazio salutare dove la gente ne usufruisca per le sue proprietà termali”

Le acque che sgorgano  dal sottosuolo delle Grotte dell’acqua, sulle sponde del lago Fusaro, “miracolose” per gli antichi Romani e ritenute di grande valore per i Borboni, tra i primi a restaurale e tutelarle, infatti, hanno una temperatura di circa 40°C e sono ricche di minerali, simili a quelle che sgorgano sull’isola d’Ischia, dove sono apprezzate dai turisti e sponsorizzate.