La sfida di Salvini: «Liberiamo Napoli, la prossima volta saremo in piazza del Plebiscito»

La sfida di Salvini: «Liberiamo Napoli, la prossima volta saremo in piazza del Plebiscito»
di Gerardo Ausiello
Sabato 11 Marzo 2017, 17:49 - Ultimo agg. 19:32
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Una carrellata di immagini con tutti i problemi irrisolti dell'Italia: campi rom, piccole imprese al collasso, emergenza sicurezza, poi una frase di Goethe: «È necessario unirsi non per stare uniti ma per fare qualcosa insieme». Quindi il Nessun Dorma cantato da Pavarotti. E giù applausi, che diventano cori da stadio quando sullo schermo appaiono Marine Le Pen, Donald Trump e infine Matteo Salvini.

Comincia così l'affollata convention di «Noi con Salvini» alla Mostra d'Oltremare mentre all'esterno i centri sociali protestano. Ad aprire i lavori la deputata Pina Castiello, che parla di un «grande sogno da realizzare attorno al nostro leader Salvini».

Quindi l'affondo di Castiello a de Magistris: «Non poteva fermarci un finto masaniello di turno», dice riferendosi al no del sindaco alla kermesse di Salvini, poi autorizzata dal prefetto su indicazione del Viminale. Isabella Pulpan, leader del Partito nazionale stranieri d'Italia, va all'attacco: «Il razzista è de Magistris, non Salvini».

Rita Dell'Erba, pugliese e madre di un bimbo disabile, ringrazia Salvini «perché finalmente con lei si torna a parlare di disabilità. Bisogna fare chiarezza sui fondi stanziati per le fasce deboli. La disabilità va vissuta con dignità». Ciro Pisacani, in passato contestatore e oggi fedelissimo di Salvini, racconta la sua storia: «A maggio del 2014 ho contestato la venuta della Lega a Napoli ma non in modo antidemocratico come fanno i centri sociali. Io sono per un'Italia unita e ho deciso di sostenere Salvini perché rappresenta la voce di un popolo messo a tacere».

Guido De Martini, coordinatore di Noi con Salvini in Sardegna, dice di essersi avvicinato al segretario della Lega nel 2013 «perché è l'unico ad avere ingaggiato una battaglia contro l'euro. La Sardegna subisce una tratta di migranti dall'Algeria. Vogliamo Matteo premier». Rossano Sasso, coordinatore regionale della Puglia, sottolinea: «Siamo partiti da zero, è stata una traversata nel deserto ma ora stiamo uscendo dal deserto. Sono meridionale e difendo Salvini perché è un patriota delle autonomie».

Angelo Attaguile, coordinatore in Sicilia, è fin dalle prime battute al fianco di Salvini: «Credo profondamente in questo progetto, vedere tanta gente qui è un bel successo. Ci sono parlamentari, professionisti, amministratori locali. Noi in Sicilia siamo messi male ma voi a Napoli peggio perché avete de Magistris».

Antonio Cappiello, coordinatore della Basilicata, si rivolge direttamente a Salvini: «Matteo, questo è il Sud che non ha il cappello in mano. La mia terra è ricca di risorse ma il popolo è alla fame e i giovani fuggono. Con te, uniti, vinciamo». E ancora Giuseppe Bellachioma, coordinatore regionale dell'Abruzzo: «Da due anni e mezzo siamo con Salvini perché quello che dice lo fa».
 
 

È poi la volta del vicesegretario nazionale del movimento, Raffaele Volpi, estremamente soddisfatto: «Voi qui siete la risposta a quei fannulloni che stanno mettendo a ferro e fuoco la città. Oggi noi ti affidiamo la tua gente, da domani si fa sul serio». Per la parlamentare Barbara Saltamartini «in questi due anni non è stato facile farsi strada ma si è fatto tanto. Con serietà e coraggio abbiamo ottenuto grandi risultati».

Sullo schermo compare un secondo video, stavolta sulla burocrazia italiana ed europea, ma i leit motiv sono sempre l'immigrazione e la disoccupazione. «Abolizione della legge Fornero», è uno dei capisaldi del programma di Salvini, accolto con entusiasmo dalla folla di supporters del Carroccio. 

Tra le priorità di Salvini, spiegano gli esperti vicini al segretario della Lega, c'è la riforma fiscale ma per Napoli sarà fondamentale rilanciare il porto, che è stato declassato dal ministro Graziano Delrio: «Nel Mezzogiorno mancano anche le infrastrutture e l'Alta Velocità, noi abbiamo le idee chiare».        
               
Vincenzo Pepe, presidente nazionale di Fare Ambiente, invita a mettere da parte le ideologie quando si parla dell'ambiente, che va considerato nell'ottica dello sviluppo sostenibile: «L'ambiente è tutto e bisogna educare le persone all'ambiente. Sono felice che Salvini condivida il nostro progetto».

Quindi l'intervento di Gianluca Cantalamessa, coordinatore regionale della Campania: «Quello che è successo qui fino a ieri non accade in un Paese civile e per questo ringrazio il ministro dell'Interno, il prefetto e i 1.200 agenti che stanno facendo a botte fuori». «Ringrazio de Magistris perché ogni volta che apre bocca noi cresciamo e vinciamo pure le elezioni al Comune di Napoli - attacca - ci hanno accusato di essere traditori del Sud. Ma i veri traditori del Sud sono gli amministratori del Mezzogiorno che non sanno spendere i fondi europei, i nemici del Meridione sono quei politici che hanno comprato la fame delle persone e quelli che lasciano le barelle nei corridoi degli ospedali, quelli che puntano sull'assistenzialismo e non sul merito». 

Prima dell'intervento di Salvini un ultimo video, con il celebre e commovente finale de L'attimo fuggente in cui i ragazzi chiamano «capitano, mio capitano» Robin Williams. Sale quindi sul palco il segretario della Lega, accolto da decine di cartelli con su scritto «Salvini premier». «Sono felice di aver detto ai miei due figli: papà va a Napoli perché c'è l'Italia da liberare. Dobbiamo fare in modo che i vostri figli restino qui a lavorare, dobbiamo ripulire da Napoli dai quattro delinquenti che sono fuori». «Complimenti sindaco de Magistris, stai tirando su una bella gioventù», dice citando l'elenco dei danni dovuti agli scontri all'esterno della Mostra. «La prossima volta faremo la manifestazione in piazza del Plebiscito e vediamo chi ha la testa più dura», annuncia sfidando l'ex pm.

«Napoli è la patria del diritto, qui nacque Vico, qualcuno ha frainteso la lezione di questi grandi, qui dentro ci sono uomini, fuori caporali. Quando andiamo al governo sgomberiamo prima i campi rom, poi i centri sociali» è l'affondo. Ne ha per tutti, Salvini: «Più pericolosi di tutti, però, sono i signori in giacca e cravatta riuniti a Torino perché ci stanno rubando il futuro». Sulle alleanze chiarisce: «Io lavorerò per avere una coalizione più ampia possibile ma chi ci ha fregato una volta, come Fini, Casini, Alfano, Cicchitto, no, per loro non c'è spazio». Fa quindi autocritica: «Ho sbagliato in passato, non voglio sbagliare in futuro. Io credo nell'Italia unita, é bella perché diversa, lo ha detto anche De Laurentiis, e tenete presente che io vengo da una sconfitta del Milan con la Juve al 97esimo». 

Uno, prosegue, è il motivo conduttore di stasera: «Prima gli italiani». «Poco fa - racconta - ho incontrato alcuni ragazzi autistici della provincia di Napoli. Sono finiti i soldi per il progetto sperimentale che li sosteneva. Ci vogliono solo 700mila euro e noi spendiamo decine di migliaia di finti profughi spendendo miliardi. Al governo ci sono razzisti verso gli italiani». «Andremo a prendere una a una le finte associazioni, le coop bianche, rosse o gialle che lucrano sulla pelle di questi disgraziati. Un'immigrazione controllata è una risorsa ma decine di migliaia di finti profughi vanno rimpatriati. Non dico opera di pulizia altrimenti qualche magistrato mi denuncia, certo se i magistrati sono come de Magistris. Io voglio un Paese libero e rispettoso, non mi interessa se uno è etero o omosessuale, ma due paletti li dobbiamo mettere altrimenti ci vendono per libertà l'anarchia e il caos. Non esiste un genitore uno o due, le adozioni gay sono un abominio, un premio all'egoismo degli adulti».

E ancora: «Se non ti piacciono il crocifisso e Gesù torna al tuo Paese. Per noi il 25 dicembre è Natale, non la festa dell'inverno. Una società che non ha più la sua identità non ha futuro». Insiste: «Abbiamo svenduto tutto, pure il mare. Si sveglia uno come Marchionne e dice: non faccio più le Panda. Noi abbiamo presentato una proposta di legge, se hai preso soldi pubblici non puoi licenziare nessuno. Non puoi chiagnere e fottere. Come sta facendo Trump». Esprime poi sostegno agli agricoltori: «Dobbiamo difenderli dai prodotti che vengono da fuori, quelle schifezze datele ai vostri figli, noi difendiamo il made in Italy. Per qualche amministratore il problema non sono la camorra, la Terra dei fuochi, i tumori ma Salvini. I conigli dei centri sociali vadano ad impegnarsi così contro la camorra. Io voglio andare nelle periferie di Napoli perché la vita vera è quella». E ancora la sicurezza: «Mando il mio saluto al commerciante di Lodi che si è difeso». 

«Voglio ridare dignità a chi qui paga l'assicurazione il doppio per i furbi, gli invalidi veri che pagano per colpa dei falsi invalidi, medici e infermieri che lavorano di più perché altri vanno a giocare a tennis. I furbi ci sono ovunque e vanno contrastati». Categorico contro pedofili e stupratori: «Per loro castrazione chimica». Dice inoltre di voler reintrodurre «sei mesi di servizio civile per ragazze e ragazzi in modo da essere pronti per le emergenze». La scuola: «Inaccettabile che un ragazzo su tre in questi territori abbandoni la scuola. Iniziamo a cancellare la schifezza di legge sulla Buona scuola, forse a Renzi la riforma l'ha suggerita la moglie». Tempi certi per i processi altrimenti «il giudice va licenziato. Inseriamo la responsabilità civile per i magistrati. Specie se sono come de Magistris e Emiliano». Bordate contro l'euro che è «la moneta tedesca. E poi contro di me manifestano i neo borbonici. Ma allora non avete capito un c... Dovreste essere qui». «Io ci metteró l'anima ma non potete permettere che il Sud sia rappresentato da Crocetta, de Magistris, Emiliano. In Russia mi hanno chiesto: quando votate? E io: boh. Poi dicono che non c'è democrazia in Russia. Qui non c'è democrazia».

Torna anche sulle polemiche interne al Carroccio, Salvini: «A qualcuno nella Lega dico: un segretario che ha preso un partito al 3 per cento e lo ha portato al 13 per cento poteva starsene a casa. Perché devo andare a Napoli? Perché sono convinto che vinciamo insieme se svegliamo la gente perbene al Nord e al Sud. L'Italia é bella perché è diversa, premia chi fa bene e punisce chi sbaglia. Un Paese non si libera se non controlla la moneta e i confini». Domando sottovoce: chi sta facendo opposizione a Napoli e in Campania? Dove stanno? Perché Caldoro dice: Salvini stai a casa tua? Se lui avesse governato bene avrebbe vinto le elezioni. Per me Napoli, come Milano, è casa mia». Infine il ringraziamento al professor Antonio Giordano, oncologo napoletano negli Usa, che sta cercando la cura contro il cancro: «Un Paese serio questi ricercatori se li tiene stretti». 

E a de Magistris dice: «Pulisca un po' le strade». «Mi hanno chiesto di Zulù dei 99 Posse. Chi c... è? Io preferisco Peppino Di Capri e Bennato». «A Napoli non si fanno bimbi perché c'è precarietà e insicurezza. Bisogna aiutare gli italiani a tornare a fare dei figli, mettere gli asili nido gratis. Mi paragoneranno a Mussolini? Non mi interessa, voglio che tra 50 anni ci sia ancora qualche italiano».

«Fatemi fare il ministro dell'Interno per sei mesi e poi ne riparliamo. Vediamo se non riesco a fermare qualche barcone o a garantire sicurezza nelle periferie. Siamo in democrazia. Se perdo rispetto il verdetto delle urne, non come i compagni che vogliono vincere sempre loro. Fate votare gli italiani. Se vogliono allearsi con la Lega Berlusconi e gli altri devono dire: prima gli italiani. Non mi interessano le primarie e le secondarie».
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