Frosinone, colpo fatale all'ascella: il tabaccaio non sparò alle spalle. La vittima è un albanese

Secondo l'autopsia l'uomo sarebbe stato ucciso da un solo proiettile

Frosinone, colpo fatale all'ascella. Il tabaccaio non sparò alle spalle: la vittima è un albanese
Frosinone, colpo fatale all'ascella. Il tabaccaio non sparò alle spalle: la vittima è un albanese
di Pierfederico Pernarella
Venerdì 29 Ottobre 2021, 06:54 - Ultimo agg. 21 Febbraio, 01:58
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Un colpo solo, alla parte alta del petto. E la rosata dei pallini del fucile da caccia che ha attinto l'uomo all'ascella, al polmone e al braccio. È morto così il ladro ucciso lunedì sera dal tabaccaio Sandro Fiorelli di Santopadre, nel Frusinate, nel corso di un tentativo di furto in casa. I primi esiti dell'autopsia, eseguita ieri pomeriggio presso l'obitorio dell'ospedale Santa Scolastica di Cassino, forniscono i primi elementi oggettivi a conferma del fatto che Fiorelli non sparò alle spalle. Il tabaccaio è tuttora indagato per eccesso colposo di legittima difesa.
LA RICOSTRUZIONE
Una ricostruzione che ora sembra trovare conferma anche dall'autopsia. La ferita del colpo di fucile da caccia nella parte compresa tra l'ascella e il braccio è infatti compatibile con il racconto di Fiorelli, il quale ha riferito di aver sparato nel momento in cui il ladro, voltandosi mentre fuggiva, gli avrebbe puntato contro la pistola.

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I pallini della cartuccia calibro 12 sono andati a conficcarsi sotto il braccio teso dell'uomo, penetrando poi gli organi vitali. Il ladro, sanguinando in maniera abbondante, ha percorso un'altra decina di metri lungo il vialetto del giardino della villetta, poi è caduto a terra ormai esanime, con in pugno però ancora l'arma. A quel punto il tabaccaio si è avvicinato ed ha allontanato con un calcio la pistola, poi rivelatasi una scacciacani, ma Fiorelli, prima di sparare, non poteva saperlo, perché l'arma era priva del tappino rosso e la scarsa luce, dovuta alla penombra serale, non gli consentiva di vedere bene.

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L'AUTOPSIA
Per avere i risultati definitivi dell'autopsia ci vorranno i canonici 90 giorni. Importante sarà anche l'esito della Tac, che permetterà di individuare l'esatta traiettoria disegnata della cartuccia, e che dovrà essere poi confrontata con gli esami balistici. L'accertamento, durato circa tre ore, è stato eseguito dal medico legale Vincenzo Caruso, incaricato dal pm di Cassino Marina Marra. Ha preso parte all'esame anche il perito di parte indicato dall'avvocato Sandro De Gasperis, legale difensore di Fiorelli.

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LA VERA IDENTITÀ
Ieri, intanto, è stato risolto anche il giallo delle generalità della vittima inizialmente identificata in un romeno di 36 anni, tale Mirel Joaca Bine, stando a quanto riportato in una patente di guida trovata addosso alla vittima. Poi è emerso che si trattava di un documento falsificato e che il vero Mirel, originario di un paesino della Romania, vive da anni in Svezia.

Il ladro ferito a morte è in realtà un albanese: Xheleshi Arber, 38 anni, già noto alle forze di polizia per reati contro il patrimonio. Un'informazione preziosa per i carabinieri al lavoro da giorni per individuare i complici, a quanto pare due, che erano insieme alla 38enne al momento del tentato furto. I precedenti di polizia dell'albanese potrebbero infatti fornire agli investigatori anche una serie di nomi di eventuali sospettati. E ieri si sono fatti vivi i familiari della vittima, una cugina e uno zio che vivono in Nord Italia, i quali attraverso un avvocato di Caserta hanno chiesto la restituzione della salma una volta che saranno completati tutti gli accertamenti. I carabinieri in queste ore stanno continuando ad esaminare i filmati registrati dalle telecamere, di abitazioni ed esercizi commerciali posti lungo la strada, che potrebbero avere percorso i complici della vittima per la fuga.

 

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