Coronavirus a Napoli, riecco le mascherine ma aumenti record fino al 5000 per cento

Coronavirus a Napoli, riecco le mascherine ma aumenti record fino al 5000 per cento
di Paolo Barbuto
Martedì 7 Aprile 2020, 23:00 - Ultimo agg. 8 Aprile, 09:11
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Quando si arriverà alla fase 2, quella della graduale riapertura alla vita sociale, probabilmente diventeranno determinanti le mascherine, quelle che in tanti hanno cercato, con scarsi risultati, nelle ultime settimane. La buona notizia è che, in maniera lenta ma costante, a Napoli le farmacie riescono a procurarsele, sicché l’allarme per la carenza può dirsi vicino alla conclusione; la brutta notizia è che i prezzi sono letteralmente schizzati alle stelle con aumenti da brivido che variano dal cinquecento al cinquemila per cento. 

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Sapevamo perfettamente che l’emergenza sanitaria avrebbe generato una crescita esponenziale del costo di beni improvvisamente diventati determinanti come le protezioni per naso e bocca, eppure i valori che abbiamo rilevato ci hanno profondamente colpiti. Per avere un dato non “drogato” dall’emergenza, siamo andati a pescare cataloghi che risalgono al 2018 e abbiamo preso i parametri di due mascherine, quelle cosiddette “chirurgiche” e le FFp2. Sappiate che nel 2018 una mascherina chirurgica veniva venduta in media a un prezzo di 0,06 centesimi; ieri al Vomero e a Corso San Giovanni ne abbiamo trovate a 3,50 euro cioè con un costo accresciuto del 5700% rispetto a due anni fa. Per una FFp2 che aveva un prezzo medio di 1,07 euro ce ne hanno chiesti 12, il mille per cento in più.
 


Abbiamo percorso la città cercando di toccare quanti più punti possibile per avere un quadro della situazione mascherine. Pensavamo di ritrovare le stesse difficoltà dei primi giorni del contagio con carenza assoluta di protezioni e nessuna certezza sulla possibilità di poterne recuperare. Quando ci siamo imbattuti, a Posillipo, nelle prime farmacie che ne avevano tante, abbiamo pensato che ci fosse disparità tra quartieri: più possibilità per i più ricchi. Ma eravamo in errore perché poi abbiamo affrontato ogni zona della città, comprese le periferie e pure lì ne abbiamo trovate, basta avere un po’ di denaro a disposizione. Insomma, se ci sarà bisogno di uscire di casa proteggendo naso e bocca non avrete difficoltà a reperire le mascherine, potreste invece averne a mettere assieme i soldi per proteggere tutta la famiglia.

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Abbiamo chiesto mascherine in 20 farmacie di 13 quartieri, solo quattro ci hanno detto di non averne a disposizione, altre cinque hanno spiegato che le avrebbero ricevute nelle ore successive alla nostra richiesta («provi nel pomeriggio») o nei giorni seguenti («se passa domani le trova con certezza»). Al Corso Umberto abbiamo trovato la farmacia che aveva la maggiore disponibilità ma anche i prezzi più alti per le mascherine FFp2 per le quali ci sono stati chiesti 12 euro. Proprio questo tipo di protezione è quello che registra le variazioni di prezzo più sostanziali: a Scampia le vendevano a 8,50 euro, a Corso Arnaldo Lucci a 8,90 euro mentre a Pianura le abbiamo trovate a 9,90 euro.  Il record del prezzo più abbordabile per una FFp2 va a Posillipo dove le abbiamo trovate in vendita a sette euro (la crescita percentuale più bassa, cinquecento per cento in più, rispetto al valore medio di mercato).
 
 

Le mascherine “chirurgiche” sono quelle a più alto tasso di speculazione. In genere si comprano a pochi centesimi, come avete letto, perché andrebbero usate una sola volta; di questi tempi invece i prezzi variano da 1,50 a 3,50 euro. Ma il prodotto che si riceve non è sempre identico e viene presentato dai venditori con caratteristiche differenti: c’è il farmacista di via Marina secondo il quale le mascherine chirurgiche da 2 euro sono riutilizzabili per 460 volte, basta sterilizzarle; c’è quello di Bagnoli che le vende a 3 euro perché sono completamente lavabili e mantengono le caratteristiche di tutela per sempre; ci sono quelli del Vomero e di San Giovanni che, come avete letto, ne vendono una a 3,50 euro e non danno spiegazioni «sono mascherine chirurgiche “normali”, se le vuole le prende, se non le vanno bene le lascia qui».

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