Cane legato con una catena sul terrazzo cerca di fuggire e muore impiccato, choc a Lecce: denunciata la proprietaria

I lamenti del labrador di circa 4 anni hanno attirato l’attenzione dei vicini che hanno subito lanciato l’allarme, ma all’arrivo dei soccorsi non c’era più niente

Cane legato con una catena sul terrazzo cerca di fuggire e muore impiccato, choc a Lecce: denunciata la proprietaria
Cane legato con una catena sul terrazzo cerca di fuggire e muore impiccato, choc a Lecce: denunciata la proprietaria
Giovedì 14 Settembre 2023, 08:41 - Ultimo agg. 08:42
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Legato e lasciato sul terrazzo, un cane muore impiccato nel tentativo di fuggire. La terribile storia arriva da Lecce. La proprietaria è stata denunciata. I lamenti del labrador di circa 4 anni hanno attirato l’attenzione dei vicini che hanno subito lanciato l’allarme, ma all’arrivo dei soccorsi non c’era più niente da fare per il povero cane, ormai morto per asfissia. Il microchip ha consentito di rintracciare la proprietaria e denunciarla.

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L'invito a denunciare

Piera Rosati – Presidente LNDC Animal Protection: “Segnalate sempre queste situazioni alle autorità competenti, prima che succeda il peggio.

Se queste non rispondono o non si attivano, scrivete ad avvocato@lndcanimalprotection.org e faremo il possibile per aiutarvi"

“Non riesco davvero a capire perché prendere con sé un cane se poi si decide di tenerlo isolato in un balcone, lastrico solare o giardino, eppure purtroppo sono ancora tantissime le persone che fanno scelte di questo tipo. Ancora peggio poi, come in questo caso, se il cane viene tenuto a catena, cosa che peraltro è ormai vietata in quasi tutte le regioni d’Italia. Isolamento e detenzione a catena sono tra le cose peggiori che si possano fare a un cane e infatti questo povero labrador era talmente esausto di questa vita che ha cercato in tutti i modi di liberarsi, senza purtroppo considerare il collare che gli stringeva il collo”, commenta Piera Rosati - Presidente LNDC Animal Protection.

La denuncia dell'associazione

LNDC Animal Protection sporge a sua volta denuncia nei confronti della proprietaria per maltrattamento di animali e detenzione incompatibile con la sua natura e produttrice di gravi sofferenze, che in questo caso hanno portato addirittura alla morte del cane. 

“Come sempre - prosegue la presidente - invito i cittadini per bene a segnalare sempre le situazioni di questo tipo alle autorità competenti. Se queste non dovessero attivarsi o rispondere, potete scrivere ad avvocato@lndcanimalprotection.org e faremo tutto ciò che è in nostro potere per ottenere un intervento prima che succeda l’irreparabile come in questo caso. Chi prende con sé un cane dovrebbe accoglierlo come un membro della famiglia e condividere con lui la propria vita. Se non ha queste intenzioni, dovrebbe lasciar stare”, conclude Rosati.

Assofido-Condacons

Anche Assofido-Codacons presenta un esposto alla Procura della Repubblica di Lecce.

«Alcuni articoli di stampa hanno riportato la notizia del decesso di un labrador di appena quattro anni, morto per asfissia impiccandosi involontariamente al parapetto del lastricato solare dell’abitazione in cui era detenuto, in un ultimo sussulto a caccia della libertà – scrive Assofido nell’esposto - lo scrivente Dipartimento non può che condividere quanto denunciato da Pierre Luigi Trovatello, guardia zoofila e membro della Commissione per la prevenzione del randagismo della Regione Puglia, il quale nel corso di un’intervista ha evidenziato come presso la Regione Puglia sono vietati i casi di detenzione di cani su lastricati solari, balconi e verande, o peggio ancora a catena, dal momento in cui tale condotta non rispetterebbe l’etologia di un animale come un cane o un gatto».

«Le condotte suesposte, per come rappresentate, parrebbero potersi sussumere nella fattispecie delittuosa prevista e punita dagli articoli 727 e 544 ter del Codice Penale, nelle caratteristiche declinate dalla giurisprudenza di legittimità in punto di Abbandono e Maltrattamento di animali: per tali motivo Assofido-Codacons ha chiesto alla Procura della Repubblica di utilizzare ogni strumento investigativo consentito dalla legge allo scopo di predisporre tutti i controlli necessari per accertare quanto esposto ed in caso positivo di verificare il configurarsi di eventuali illeciti e responsabilità, oltre che, in caso affermativo, di esperire l’azione penale».

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