Salerno, scontro Alfieri-Iannone sul 25 aprile

Il discorso pubblico del presidente della Provincia di Salerno Alfieri catena la risposta sociale del senatore FdI Antonio Iannone

Un momento della celebrazione per il 25 aprile
Un momento della celebrazione per il 25 aprile
di Nico Casale
Venerdì 26 Aprile 2024, 06:40 - Ultimo agg. 08:19
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Un anniversario della Liberazione celebrato per ribadire e sottolineare i valori di democrazia e libertà. Ma anche un 25 Aprile in cui non è mancata una scintilla a distanza con il senatore salernitano di Fratelli d’Italia, Antonio Iannone, che ha replicato, via social, al messaggio del presidente della Provincia di Salerno, Franco Alfieri, sull'importanza di «riconoscerci tutti nei valori dell'antifascismo». «La democrazia e la libertà non sono acquisite per sempre: ce lo ricordano i fatti che stanno accadendo in parti nel mondo non lontane dai noi e, purtroppo, la stessa atmosfera che si respira in Italia da circa un anno e mezzo». Queste le parole del numero uno di Palazzo Sant’Agostino cui ha risposto l’esponente di FdI. «Da circa un anno e mezzo – ha scritto, tra le altre cose, Iannone - in Italia si respira un’aria di democrazia e libertà con un Governo legittimato da un voto popolare. Diversamente da quanto era avvenuto negli anni precedenti. Ma per diplomati in Liberazione alle scuole serali c’è libertà solo se governa il Pd (con qualunque mezzo)».

La messa in suffragio ai caduti nella chiesa del Sacro Cuore ha aperto le celebrazioni del 25 Aprile organizzate dalla Prefettura di Salerno. In piazza Vittorio Veneto, sono stati resi gli onori ai caduti e sono state deposte le corone d’alloro al monumento ai Caduti e alla lapide del partigiano tenente Ugo Stanzione. A seguire, il prefetto Francesco Esposito ha rivolto un saluto ai presenti, cui sono seguiti i messaggi istituzionali del sindaco di Salerno Vincenzo Napoli e del presidente della Provincia Franco Alfieri. Poi, gli interventi del segretario generale della Cisl Salerno, Maria Carmela Cortazzi, del presidente dell’Associazione nazionale famiglie dei Caduti e Dispersi in guerra di Salerno, Antonio Landi, e del vicepresidente provinciale dell’Associazione nazionale Partigiani d’Italia di Salerno, Michela Masullo. Al monumento del Marinaio, l’alzabandiera solenne e la deposizione della corona d’alloro dell’Associazione nazionale Marinai d’Italia. Il corteo ha, poi, raggiunto piazza XXV Aprile, dove è stata deposta una corona di fiori da parte dell’Anpi, per poi giungere al Palazzo della Provincia con la deposizione della corona d’alloro ai piedi della lapide delle Medaglie d’Oro della Resistenza.

L’Inno d’Italia, l’Inno alla Gioia e altri brani della tradizione sono stati eseguiti dall’associazione musicale complesso strumentale “Lorenzo Rinaldi” – Città di Giffoni Valle Piana.

«Oggi – ha detto, a margine della cerimonia, il prefetto Esposito - celebriamo una data, una ricorrenza di quando gli italiani ritornarono alla libertà, alla democrazia e, soprattutto, alla pace. Ed è questo il presupposto sul quale è stata costruita la nostra Repubblica ed è stata rifondata la nostra storia. Una storia che, per tanti anni, ci ha garantito il pieno esercizio di tutti i diritti di libertà. È una data importante perché è una data fondativa per quello che sarà il futuro dell'Italia ed è una data da cui attingere i valori che, oggi, occorrono per combattere ingiustizie e guerre, per affermare e consolidare la libertà, l’uguaglianza e la solidarietà». Per il sindaco Napoli, «in questo mondo in disordine e con complessità inimmaginabili per quanto ci riguarda in Italia, professarsi antifascisti deve essere un dato semplice, una dichiarazione semplice. Non bisogna fare particolari giri di parole: siamo antifascisti». Il presidente dell’Anpi Salerno, Ubaldo Baldi, ha evidenziato che, più che la parola ricordo, «preferiamo usare memoria storica».

E spiega: «Memoria storica di quello che è stato un movimento spontaneo, popolare di insurrezione contro i tedeschi e contro i fascisti che li appoggiavano. Il 25 Aprile noi ricordiamo questo, che è stato il fondamento della nostra Repubblica, la base necessaria affinché l’Italia diventasse una Repubblica costituzionale e una Repubblica civile».

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