Emanuele Scieri, a Chi l'ha Visto l'intercettazione del militare indagato: «Ai carabinieri ho dato altri anfibi»

Emanuele Scieri, a Chi l'ha Visto l'intercettazione del militare indagato: «Ai carabinieri ho dato altri anfibi»
Emanuele Scieri, a Chi l'ha Visto l'intercettazione del militare indagato: «Ai carabinieri ho dato altri anfibi»
Mercoledì 5 Giugno 2019, 23:30
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Chi l'ha Visto? torna a parlare di Emanuele Scieri, il paracadutista di 26 anni trovato morto nella caserma Gamerra di Pisa il 16 agosto del 1999. Il caso fu considerato un suicidio, ma la famiglia non ci ha mai creduto. A  distanza di vent'anni, il suo corpo è stato riesumato per stabilire la verità sul decesso. Durante la trasmissione viene mandata in onda un'intercettazione in cui uno degli ex commilitoni accusati di omicidio volontario in concorso ammette di essersi sbarazzato delle prove. 

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«Ho dato altri anfibi, quelli nuovi, perché quelli vecchi li ho buttati una settimana fa», dice uno ai familiari. «Li hai buttati? Che Cu***», dice l'interlocutore enfatizzando il colpo di fortuna avuto perché il ragazzo sarebbe stato preso a calci prima di cadere dalla torre sulla quale era stato costretto a salire. 

Il 13 agosto 1999 Emanuele Scieri arrivò alla caserma Gamerra di Pisa, centro di addestramento della Folgore. Scomparve quella sera stessa e tre giorni dopo, il 16 agosto, il suo corpo senza vita venne trovato ai piedi di una torre dismessa usata per «sgonfiare» i paracadute. Nell'estate del 2018 si è registrata una svolta nelle indagini, dopo che il caso era stato archiviato come suicidio: la Procura di Pisa arresta un ex commilitone del 26enne di Ragusa, Alessandro Panella, caporale e capocamerata di Cerveteri (Roma) a cui era stato assegnato Scieri.

La pista da seguire sarebbe quella del nonnismo: secondo la commissione di inchiesta parlamentare, istituita nel 2016 e conclusa a dicembre 2017, nella caserma «avvenivano gravi atti di violenza, non riconducibili a semplice Goliardia». Si aspetta l'esito dell'autopsia. 

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