Il padre del piccolo Alessandro Montresor l'ha definito uno tsunami, ed effettivamente la solidarietà per il bimbo, che cerca un donatore per un trapianto di midollo, si è estesa su tutta l'Italia. Sono centinaia in ogni regione i giovani che si sono messi in fila nelle iniziative organizzate o che spontaneamente si sono informati su come iscriversi al registro dei donatori.
Sono stata donatrice #Admo per anni ma il mio #midollo non è servito e ora non ho più l’età! Amici di #Milano e #Napoli se potete andatevi a fare campionare per #Alessandro. Diamogli una speranza!https://t.co/KXixfs6IjD
— Marina Mancini (@marinamancin) 25 ottobre 2018
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Una gara di solidarietà da Milano, dove già ieri si è registrato un afflusso massiccio, a Napoli, che deve continuare, sottolinea Pietro Montresor, per Alex ma anche per tutti gli altri pazienti. A fare il punto sulla mobilitazione è la presidente dell'Admo Rita Malavolta. «È presto per dare dei numeri precisi, ma sappiamo - spiega - che in tutte le regioni oggi ci sono state centinaia di richieste. In Emilia Romagna, ad esempio, in 200 si sono iscritti e altrettanti hanno chiamato per avere informazioni. L'ordine di grandezza è questo ovunque. Se si pensa che in tutto lo scorso anno ci sono state 29mila iscrizioni, si capisce che c'è una forte impennata. Noi siamo contenti ovviamente, anche se vogliamo ricordare che una volta entrati nel registro si diventa donatori per tutti i malati, non solo per il piccolo Alessandro. Ogni anno in Italia servono circa 2mila trapianti, per lo più a bambini».
Il papà di Alex, Paolo, ha aperto una pagina Facebook intitolata al bimbo; attraverso i social la sua storia è stata rilanciata e si sta trasformando in una catena di solidarietà. Il donatore compatibile con il midollo del bimbo esiste, da qualche parte, ma occorre trovarlo, e in tempo. Da qui l'appello a chi è in possesso dei requisiti del donatore (età 18-35, buona salute generale e assenza di malattie del sangue) a presentarsi dove gli ospedali e l' Admo, associazione donatori midollo osseo, raccoglieranno tamponi salivari per il test.
Gli ospedali Il primo appuntamento è stato oggi a Milano in piazza Sraffa dove è partita la raccolta di un campione di sangue, finalizzata a trovare un Dna compatibile.