Quando nel 1607 Federico Borromeo istituì la Pinacoteca Ambrosiana, la pensò come un luogo «per la pubblica utilità» dove studiare, oltre il greco e il latino, anche l’arabo, il cinese e il siriaco come garanzia di inclusività. A distanza di 400 anni il museo si arricchisce di una nuova prospettiva con DescriVedendo, un progetto inclusivo dell’Associazione Nazionale Subvedenti ETS, finanziato dalla Fondazione Maurizio Fragiacomo, a favore dell’accessibilità culturale per le persone con disabilità visiva.
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DescriVedendo in Ambrosiana, i capolavori della Pinacoteca raccontati a chi non li vede
A partire dal mese di maggio sarà proposto al pubblico un ciclo di visite programmate, condotto da guide formate e autorizzate di AdArtem, alla scoperta di quattro opere rappresentative della Pinacoteca: la “Canestra di frutta” di Caravaggio, il cartone preparatorio della “Scuola di Atene” di Raffaello, “Il bacio”, d’après ad acquerello di Francesco Hayez e “Ritratto di musico” di Leonardo da Vinci.
Attraverso un metodo descrittivo basato su precise linee guida e studiato scientificamente per chi ha forti limitazioni visive, le opere vengono raccontate in modo accurato e puntuale per consentirne la fruizione più ampia possibile. «L’80% delle informazioni che riceviamo dal mondo esterno vengono veicolate attraverso la vista e quando questa è fragile, va sostenuta con altri strumenti – spiega Rosa Garofalo, direttrice Associazione Nazionale Subvedenti OdV –.
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