Prof pedofilo, il prete del video hard riconosciuto dalla vittima prima degli abusi: la trappola durante le partite di calcio in tv

A un ragazzo di 14 anni mostrate le immagini porno, lui riconosce il parroco della sua chiesa di Terracina

Prof pedofilo, il prete del video hard riconosciuto dalla vittima prima degli abusi
Prof pedofilo, il prete del video hard riconosciuto dalla vittima prima degli abusi
Marco Cusumanodi Marco Cusumano
Sabato 20 Gennaio 2024, 11:16 - Ultimo agg. 16:25
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Tra le accuse mosse dalla Procura di Latina all'ex diacono e insegnante di religione, Alessandro Frateschi, c'è anche quella di aver utilizzato degli escamotage per convincere le sue vittime a compiere atti sessuali descrivendoli come "normali".

Gli investigatori sottolineano soprattutto un episodio che riguarda una delle 5 vittime finora individuate, un ragazzo che all'epoca dei fatti (nel 2018) aveva appena 14 anni. Secondo la ricostruzione dei fatti, Frateschi, approfittando della grande fiducia di cui godeva essendo amico stretto dei genitori del ragazzo, lo aveva invitato diverse volte a casa sua per vedere insieme le partite di calcio, essendo il giovane un tifoso appassionato. Ad aprile 2018, però, l'ex diacono approfittò dell'assenza dei genitori del ragazzo toccandolo durante la visione della partita. In quella occasione, come sottolineano i magistrati, il ragazzo si trovò «in una condizione di minorata difesa», «il rapporto di fiducia e la sua giovane età hanno di fatto attenuato le possibilità di difesa del minore».
Nei giorni successivi, sempre secondo la ricostruzione dell'accusa, Frateschi continuò a inviare messaggi a sfondo sessuale al ragazzo, tramite Whatsapp e Instagram, inviando proprie foto di nudo «perseverando con il tentativo di ulteriori occasioni di frequentazione sempre con modalità di comunicazione a sfondo sessuale» sostengono i magistrati.

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LA TRAPPOLA

Nel mese di giugno del 2018 si presentò una nuova occasione, sempre grazie a una partita di calcio, evento utilizzato come pretesto per un incontro in casa.

Quando il ragazzo arrivò, Frateschi spense la televisione e tirò fuori il telefono cellulare mostrando al ragazzo un video con contenuto sessuale esplicito nel quale si vedeva come protagonista un prete all'epoca appartenente alla chiesa di Terracina, conosciuto dal giovane perché frequentava con la sua famiglia proprio quella chiesa.

Secondo l'accusa questa mossa di Frateschi mirava a convincere il giovane che «tale perversa attività sessuale rappresentasse la normalità per gli uomini e quindi anche per loro due». Dopo aver mostrato le immagini, l'ex diacono invitò il ragazzo a spogliarsi anche se lui manifestò apertamente la contrarietà dicendo «sono troppo piccolo per queste cose». Ma il prof, sempre secondo la ricostruzione dell'accusa, andò avanti abusando del giovane, approfittando della sua condizione di inferiorità fisica e psichica.
Secondo i magistrati si trattò di «un'azione premeditata nel tempo, mirata a ottenere senza indugi e tentennamenti più rapporti sessuali con il giovane ragazzo, del quale aveva perfettamente compreso la contrarietà ma anche la debolezza nel difendersi».

VIDEO E FOTO

L'attenzione degli investigatori, dopo il ritrovamento del video hard in cui compariva un prete ben riconoscibile, si è concentrata anche sulla detenzione del materiale pedopornografico, trovato in quantità notevole nei diversi apparecchi di Frateschi finiti sotto sequestro. Lui, durante l'interrogatorio davanti al giudice, ha sostenuto di aver ricevuto il materiale in alcune "chat" non meglio definite, frequentate da adulti che inviavano foto e video a contenuto sessuale, anche con minorenni. La Procura, in questo caso per competenza indaga Roma, sta ricostruendo pezzo dopo pezzo i collegamenti e la provenienza del materiale sequestrato, per scoprire l'eventuale esistenza di una vasta rete di pedofili in grado di condividere, ma forse anche di produrre, materiale a sfondo sessuale con il coinvolgimento di vittime minorenni.

Mentre l'inchiesta su Frateschi è chiusa e si andrà in udienza il primo febbraio al tribunale di Latina, l'indagine romana sul materiale pedopornografico prosegue a pieno ritmo. Diversi dispositivi sono stati sequestrati e migliaia di file sono in fase di analisi tecnica.

TESTIMONI ATTENDIBILI

Secondo i magistrati che hanno chiesto e ottenuto l'arresto di Alessandro Frateschi, ragazzi che hanno raccontato le violenze subite sono estremamente attendibili. In particolare il ragazzo abusato durante la visione della partita di calcio è stato ascoltato in audizione protetta, alla presenza di un consulente tecnico "che nulla ha eccepito sulla autenticità di quanto descritto dal minore, escludendo totalmente racconti di fantasia o frutto di suggestioni indotte" scrivono i magistrati. Il ragazzo, dopo l'episodio di violenza, ha subito delle conseguenze pesanti nel modo di relazionarsi con l'esterno. Il turbamento psicologico viene insistentemente sottolineato nelle carte dell'accusa, con particolari riferimento al timore con il quale il giovane ha dovuto convivere per circa 5 anni, riuscendo a raccontare tutto solo quando è emersa sulla stampa l'indagine a carico del prof di religione, accusato di altri episodi di abusi a danno di alcuni suoi alunni del liceo Majorana. Un anno fa, grazie alle prime denunce, iniziarono le indagini culminate con l'arresto di Alessandro Frateschi.

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