Covid, la gestione dei dati è stata sempre insufficiente

Covid, la gestione dei dati è stata sempre insufficiente
di Federico Monga
Giovedì 17 Giugno 2021, 08:00
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Gentile Direttore,
sono rimasta stupita da quanto raccontato dal vostro giornale sugli errori nelle cifre del Ministero della Sanità relativamente al numero di positivi Covid in Campania. Errori notevoli, che hanno portato ad una sovrastima della quantità di persone ammalate ed una sottostima di coloro che erano usciti dalla malattia. Ma, dico io, si va su Marte e non si riesce ad avere un sistema di anagrafe sanitaria che tenga conto delle variazioni che ci sono? Eppure, in questa pandemia, occorreva la massima chiarezza, la massima efficienza contabile per tenere informati i cittadini e non creare allarmi. Per non parlare del flop di Immuni: sto decidendo di togliere la App dal mio cellulare. Serviva a poco prima, a niente adesso. La ringrazio per un suo parere.

Monica Simonte
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Cara Monica,
per quanto riguarda gestione dei dati, comunicazione scientifica, calcolo e individuazione dei positivi, dei vaccinati e anche dei morti sia la gestione Conte che la gestione Draghi sono state insufficienti.

In alcuni casi anche gravemente, non facendo altro che aggiungere tra i cittadini confusione a confusione, preoccupazione a preoccupazione. Tralasciamo sulle previsioni azzardate sulla somministrazione delle dosi, puntualmente smentite dai fatti. Il caso più macroscopico resta proprio la Campania. Ministero della Salute e Struttura commissariale hanno cancellato dal loro data base più di 50mila positivi solo dopo sei mesi. Una sciatteria che insospettisce e deve fare alzare le antenne anche per altri dati. Mi riferisco, in particolare, al tracciamento dei positivi. Uno dei punti, fin dall’anno scorso, nella lotta al Covid. Il tema torna di drammatica di attualità con l’assoluta necessità di controllare e contenere la variante indiana. Non ci possiamo proprio permettere gli errori del passato.

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