Gentile Direttore, se passasse la legge Zan, di cui tanto si discute, forse non si festeggerebbe neppure la Festa della Mamma, che abbiamo celebrato ieri come ogni mese di maggio. La legge Zan direbbe che è discriminatorio parlare di «mamma», perché molti bambini vivrebbero con due papà. Per non parlare dell’utero in affitto o della cosiddetta «gravidanza solidale», dove la donna, diventa una mamma e dopo aver portato suo figlio per nove mesi dentro al suo grembo, se lo ritrova strappato via. La donna non può essere un’incubatrice. Tutti i bambini vogliono la mamma, ma a loro nessuno crede. Molte femministe «doc» lo hanno capito, come hanno capito che l’ideologia «gender» è davvero nemica delle donne.
Gabriele Soliani
Napoli
Caro Gabriele, anche e soprattutto quando si parla di difesa delle libertà e dei diritti civili, mi perdoni il gioco di parole, mi piacerebbe ci fosse un dibattito civile. Stiamo invece assistendo alla solita Curva Nord contro la Curva Sud, costellata di «-ismi» e ideologie.
Federico Monga