L'Italia non è un paese per «product guy»

L'Italia non è un paese per «product guy»
Giovedì 2 Dicembre 2021, 06:56 - Ultimo agg. 06:57
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Gentile direttore, l’ennesima ma enorme trasformazione che sta per subire la proprietà di Tim rappresenta una grande occasione. Mi auguro che Tim scelga come suo prossimo Ceo una persona con competenze tecniche, un cosiddetto “product guy” e non una persona “istituzionale”. Sono infinite le evidenze che per una tech company qual è Tim il modo migliore di farla fallire è metterne a capo una persona con competenze solo economico finanziare o peggio politiche e al contrario ci sono enormi evidenze che persone di profonde competenze tecniche sono quelle che portano verso il successo. Quando è salito al comando l’attuale Ceo Satya Nadella, l’azienda si è totalmente trasformata per essere qual mostro da miliardi di dollari che è oggi. Ci sono infiniti altri esempi nel mondo tech. Spero che Tim ricordi la lezione, è un ottima occasione per una importante trasformazione. 

Raffaele Santopaolo
Napoli

Meglio il product manager che si occupa della realizzazione e del marketing di tutto ciò che riguarda il prodotto di un’azienda: dal marchio al packaging, dal costo alla sua collocazione.

Ha compiti molto ampi e complessi che riguardano non solo la progettazione di nuovi prodotti da lanciare sul mercato ma anche il rilancio di vecchi prodotti o brand in fase di declino. La responsabilità più grande non è solo occuparsi della creazione e realizzazione di un prodotto ma far si che questo possa andare in contro alle richieste e ai gusti del mercato. Si tratta dunque di una figura altamente specializzata. In Italia difficilmente un uomo di prodotto è arrivato a capo di una grande azienda. Mi ricordo Ghidella alla Fiat, e fu un successo. Nella Sylicon Valley americana invece è molto più comune: basta pensare a Sundar Pichai (Ceo di Google), Marissa Mayer (ex Ceo di Yahoo!) o a Kevin Systrom(fondatore di Instagram). Purtroppo però tra la California e l’Italia c’è di mezzo molto più di un Oceano. 

Federico Monga

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